BORGOFRANCO D’IVREA – L’Arpa Piemonte si è pronunciata sull’incidenza del wi.fi sulla salute, in seguito alla decisione assunta dall’amministrazione di Borgofranco di eliminarlo dai plessi scolastici.
“I sistemi WiFi, abbreviazione di Wireless Fidelity, – spiega l’Arpa – consentono l’accesso a internet tramite segnali modulati secondo protocolli definiti, quali ad esempio lo standard WiFi 802.11g, che opera a frequenze nella banda di 2.4 Ghz (gigahertz). Tali sistemi usano antenne (access point) che non possono trasmettere potenze elettromagnetiche superiori a 100 milliWatt. Si tratta di valori di potenza elettromagnetica a radiofrequenza relativamente bassi e inferiori anche a quelli tipicamente emessi da un cellulare che funzioni con rete GSM.”
Arpa Piemonte ha svolto diverse campagne di misura per caratterizzare i livelli di esposizione al campo elettromagnetico in ambienti indoor dove si usano sistemi WiFi, rilevando sempre valori di gran lunga inferiori sia al limite di esposizione di 20 V/m (volt/metro) sia al valore di attenzione ed all’obiettivo di qualità di 6 V/m, prescritti nel D.P.C.M. dell’08.07.2003
“Valori tipici di esposizione al campo elettromagnetico rilevati nel corso di queste misure –
afferma – sono risultati inferiori a 6 V/m, a distanze maggiori di circa 40 cm dall’access point, ed inferiori a 2 V/m, a distanze superiori ad 1 m dall’access point, come riportato nella seguente figura dove sono rappresentati i livelli di campo elettrico valutati teoricamente nello spazio intorno all’antenna. Mappa dei livelli di campo elettrico su un piano verticale dell’access point posto ad un’altezza di 2.2 m dal pavimento. Vista l’estrema localizzazione dell’emissione elettromagnetica da questi dispositivi, si consiglia di posizionare sempre le antenne degli access point ad un’altezza di 2 m dal pavimento al fine di limitare comunque esposizioni indebite al campo elettromagnetico.”
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