LEINI – Il Movimento Cinque Stelle ha detto la sua, nel Consiglio di giovedì sera, sulla legge elettorale appena approvata a Roma. O meglio, non l’ha detta ma ha fatto conoscere la propria posizione, attraverso un volantino.
«Povera patria. Le leggi sono le regole del gioco. La legge elettorale è la legge delle leggi, quella che decide chi governa. Ieri il governo ha posto per ben tre volte la fiducia sulle legge elettorale. Ha messo la fiducia contro la sua stessa maggioranza, non certo contro le opposizioni. Perché ne parliamo in Consiglio comunale? Cosa c‘entrano degli eletti locale con una legge elettorale nazionale? Ci siamo interrogati proprio si cosa avevano fatto i consiglieri comunali di Leinì quando Mussolini fece approvare la legge Acerbo. Magari niente. E cosa hanno fatto quando è stata approvata la legge Scelba, la famosa legge truffa? Magari niente. E noi, ora? Cosa faremo? Quando si arriva a giocare con le regole fondanti della democrazia l’interesse è di tutti, eletti o no.
Il Partito Comunista all’epoca delle legge truffa aveva mobilitato tutta la società civile e ottenuto, dopo una sola elezione, l’abolizione. Pensate, la legge truffa prevedeva il premio di maggioranza a chi prendeva il 50 + 1 per cento dei voti. Ora l’Italicum prevede il premio di maggioranza se un partito supera il 40% dei voti. Oggi è un giorno triste per la democrazia e per l’Italia, e chiediamo a tutti i consiglieri di qualsiasi partito di non rimanere inerti e fare pressione a livello nazionale per ripristinare la libertà del parlamento di votare una legge elettorale e non una fiducia».
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