VALPERGA – Cala il sipario sulla Rassegna Contrasti Barocchi, dai fasti di Versailles alle terre del Canavese.
L’ultimo appuntamento si terrà sabato 21 marzo, alle 21, al Teatro comunale di Valperga e vedrà la presenza della Compagnia teatrale ET Esperimenti teatrali che, in collaborazione con il Coro Polifonico, metterà in scena alcune pièce tratte dal Borghese Gentiluomo di Molière.
Ispirata dal desiderio di portare in Canavese una proposta culturale ambiziosa, la Rassegna ha realizzato 7 appuntamenti nei quali forte è stata la presenza di linguaggi artistici diversi, pur restando nell’ambito del periodo barocco.
Attraverso questa Rassegna il Coro Polifonico Città di Rivarolo ha inteso contribuire, in modo concreto, alla contrazione di offerta culturale dovuta alle difficoltà economiche che hanno segnato il Paese ed in modo particolare il territorio canavesano, offrendo un cartellone di alto livello che si è contraddistinto per varietà e qualità di spettacoli fruibili da tutti a titolo gratuito.
«Il coinvolgimento di diversi comuni quali Agliè, Barbania, Rivara, Rivarolo, Cuorgnè, Castellamonte e Valperga, – affermano dal Coro Polifonico – ha messo in atto sinergie positive che sicuramente permetteranno di continuare e migliorare l’organizzazione di nuove proposte, collaborazioni artistiche e promozione del territorio.»
Il Borghese Gentiluomo
È una Comédie-ballet in V atti, del drammaturgo francese Molière, (Parigi, 15 gennaio 1622 – Parigi, 17 febbraio 1673) con le musiche di Jean-Baptiste Lully e coreografie di Pierre Beauchamp.
Le feste di ottobre alla corte di Luigi XIV fecero da cornice alla prima rappresentazione de Il Borghese gentiluomo, che fu composto da Molière per il divertimento del sovrano. Commedia di carattere, lo spettacolo è fondato su contaminazioni di genere fra musica, balletto e recitazione; non è facile infatti trovare la giusta definizione per questo indiscusso capolavoro che, riduttivamente, viene definito una comédie-ballet. Con la sua satira sferzante Molière fa una parodia della corte di Luigi XIV mettendo in ridicolo la corte che il Re stesso aveva creato.
La trama è molto semplice: un ricco borghese sogna di diventare nobile, lo desidera con tutte le sue forze, lo pretende con un’esaltazione fuori dal comune. Intorno a lui ruota un’umanità di adulatori e di scrocconi, un’umanità priva di autentiche qualità, che ovviamente lo raggira e asseconda la sua follia, pur di ottenerne un guadagno promettendogli in cambio gloria e nobiltà. A questi si contrappone la moglie del protagonista, tutta senso pratico e concretezza, che cerca in ogni modo di farlo rinsavire. Di fronte all’ ennesimo rifiuto del ‘borghese’ di dare in sposa sua figlia al ragazzo che ama, perché privo di nobili natali, tutti d’accordo gli giocano la beffa finale attraverso la famosa ‘Cerimonia Turca’ e anche la moglie che, pur criticandolo aspramente ha fino ad allora cercato di proteggerlo, gli si schiera contro lasciandolo definitivamente solo, nella sua folle utopia. Le musiche e i brani cantati previsti dall’autore e le coreografie accentuano, con sottile sarcasmo, la miseria ideologica di questo uomo.
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