IVREA – Dalla lista civica “Viviamo Ivrea”, riceviamo e pubblichiamo integralmente:
“Amianto: bastano 80 euro per un controllo. Il problema dell’amianto negli edifici comunali, scuole e uffici, non è che la punta di un iceberg denominato “mancata pianificazione e manutenzione”. Oggi è l’amianto, che sarà presumibilmente ritrovato in numerose altre strutture pubbliche della stessa epoca, domani lo spreco energetico, la sicurezza, le barriere architettoniche e così via. Un susseguirsi inarrestabile di emergenze che, come tali, costeranno sacrifici a tutti i cittadini e verranno affrontate al di fuori di un piano coerente di mantenimento e valorizzazione dei beni pubblici.
Viviamo Ivrea, sin dall’insediamento della nuova amministrazione, nel maggio 2013, ha denunciato tale problematica e intrapreso numerose azioni al riguardo. Ci siamo infatti occupati dell’accessibilità all’Ufficio Tecnico, dell’ascensore del Ponte Passerella (tutt’ora fermo a distanza di più di un anno dal suo danneggiamento), del complesso sportivo del quartiere San Giovanni, di barriere architettoniche, del degrado dell’edifico La Serra in parte di proprietà comunale e, non ultimo, di manutenzione degli edifici scolastici. Per cui veniamo al caso della Scuola Materna Bertolè, nel quartiere La Sacca.
L’edificio è stato costruito più di 30 anni fa, quando l’uso dell’amianto era comune ed anzi, usare l’amianto come materiale ignifugo e fonoassorbente era considerata una “buona pratica”. Dal 1991 è stata vietata la vendita di materiali contenenti amianto e nel 1994è stata emanata una norma che stabilisce le procedure da adottare in presenza di amianto all’interno degli edifici. Nella tabella 1 del decreto si citano tra i materiali contenenti amianto “Prodotti bituminosi, mattonelle di vinile con intercapedini di carta di amianto, mattonelle e pavimenti vinilici, PVC e plastiche rinforzate, ricoprimenti e vernici, mastici, sigillanti, stucchi adesivi contenenti amianto”.
La possibilità di rinvenire amianto nei pavimenti vinilici e/o plastiche rinforzate e/o mattonelle di vinile non è quindi così remota se già 20 anni fa un decreto indicava tale eventualità. Non sarebbe forse stato opportuno procedere ad un’analisi quando i materiali erano ancora integri piuttosto che aspettare che si deteriorassero completamente con possibile rilascio di fibre nell’ambiente? Un’analisi qualitativa per la ricerca dell’amianto su manufatti costa appena 80 euro, come si evince dal tariffario ufficiale dell’ARPA: una spesa troppo onerosa per condurre un’indagine su ogni stabile di proprietà comunale?
Ora l’amministrazione, per bocca dell’assessore Capirone, si affretta a mettere le mani avanti affermando di non avere nulla da rimproverarsi e da nascondere. Però da un giorno all’altro decide di chiudere la scuola mostrando implicitamente che dei rischi per la salute ci sono e che la situazione non è poi così tranquilla come si vuole far credere. Da quanto ci risulta, le prime segnalazioni in merito al dissesto del pavimento in tutta la scuola risalgono almeno al novembre del 2012, ma nel frattempo nulla si è mai mosso.
Le indagini ambientali sulla presenza di fibre nell’aria indoor, previste per il 7 gennaio, permetteranno di valutare qual è stata la reale esposizione degli occupanti l’edificio, ma rimane il fatto dell’omessa attività di sorveglianza sull’integrità dei materiali prevista dalla leggee la valutazione sanitaria dell’esposizione dei lavoratori addetti (ci sono insegnanti che ci lavorano da 15 anni), per non dire ovviamente dei bambini.
«Da tutto ciò si capisce – sostiene il consigliere Francesco Comotto – come il reale problema sia l’assenza di una visione politica di questa amministrazione che, come da noi rimarcato più volte, si dimostra inadeguata nel pensare e programmare interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare pubblico. Non è possibile che in una città come Ivrea non esista un censimento degli immobili pubblici, con specificate le condizioni degli stessi, e un piano pluriennale di interventi con particolare riguardo a quelli che riguardano la sicurezza e la salute di chi questi edifici li deve frequentare. Se invece tale elenco esiste e non si fa nulla la questione è ancora più grave. Noi continueremo la nostra battaglia sull’inefficienza e il continuo rincorrere l’emergenza tipici dell’attuale giunta sperando di non dover assistere, come accaduto finora, ad un continuo scarica-barile finalizzato a minimizzare un’ingiustificabile immobilità».”
Gruppo Consigliare Viviamo Ivrea – Lista civica
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