CALUSO – C’era anche l’Istituto Martinetti di Caluso al MiBact di Genova, salone nazionale dell’educazione, dell’orientamento e del lavoro, venerdì della scorsa settimana.
Vetrina prestigiosa delle opportunità formative italiane, l’evento è giunto all’undicesima edizione . “E’ stato molto gratificante ricevere l’invito a presentare ufficialmente il prodotto della collaborazione tra la Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, nonché con il Castello di Agliè, partner del nostro Istituto, nella realizzazione del “ Progetto + (SCUOLA + C ASTELLO = PROGETTO)”, riferisce la professoressa Mara Suragna, che a partire dall’anno scolastico in corso lo ha realizzato, unitamente alla Professoressa Contino, col supporto di Anna Maria Ajmone, storica dell’arte e Direttore delle collezioni nonchè Responsabile Didattica del Castello di Aglié.
Il progetto , nello specifico , ha come oggetto lo studio dal punto di vista storico, grafico ed artistico del “Collare dell’Annunziata”, ovvero la massima onorificenza concessa nel ducato di Savoia prima e nel Regno di Sardegna e d’Italia, in seguito.
Le classi coinvolte sono state le due classi VC-L dell’indirizzo arte e design (2013-2014); per l’anno in corso saranno impegnate le classi 2C-4C-5C del liceo artistico , indirizzo figurativo.
La scuola è stata rappresentata dagli allievi Sava Tudor e Maia Ben Frej che si sono occupati di illustrare il progetto e documentare fotograficamente , le attività della giornata.
Il pubblico è stato favorevolmente colpito dall’originalità dell’iniziativa artistica, che sarà completata e resa visibile al pubblico, attraverso una mostra allestita presso le sale del castello di Agliè, nella prossima primavera.
L’intero percorso è reso possibile dalla sinergia creatasi tra le diverse istituzioni culturali, che operando, ciascuna nel proprio ambito, trovano gli spazi e l’entusiasmo necessari a proseguire un cammino, non sempre facile e costellato di soddisfazioni , in un’ epoca in cui, la mancanza di risorse economiche, potrebbe facilmente diventare alibi, per chiudersi nel proprio guscio.
“Auspichiamo – affermano gli artefici -di stuzzicare la curiosità di coloro che desiderino visitare in primo luogo, uno dei gioielli del territorio Canavesano, o siano aperti a conoscere le idee e l’originalità proposte dei giovani allievi del liceo artistico.
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