RIVAROLO CANAVESE – Ampie rassicurazioni sono giunte da Cofely ai cittadini circa la centrale a biomassa situata nell’area dell’ex Vallesusa, durante l’incontro che si è tenuto ieri sera, organizzato dal Comune di Rivarolo, riunendo in un’unica sala, quella di via Montenero, l’azienda, l’Arpa, l’Asl, la Provincia e il Comitato “Non bruciamoci il futuro”, al quale ha partecipato un folto e attento pubblico.
Un incontro, nonostante le premesse, decisamente pacato.
Le rassicurazioni di Cofely-GdfSuez, nonché di Arpa e Provincia, non sono bastate però a tranquillizzare i cittadini sui vari punti affrontati: le spropositate dimensioni dell’impianto, il transito giornaliero di numerosi mezzi pesanti, il rischio d’inquinamento di aria e acqua, il materiale bruciato, l’utilità del teleriscaldamento, visto l’esiguo numero di allacciamenti attivi.
Secondo l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia è possibile bruciare esclusivamente cippato proveniente da legno vergine e la proprietà ha sottolineato che non esiste alcuna intenzione di convertire l’impianto a inceneritore, anzi che non è proprio possibile per la loro attività.
Arpa, rimarcando che i limiti delle emissioni è rispettato dall’azienda, ha dato ampia disponibilità alla dotazione di centraline mobili per monitorare l’intera città, richieste dal Comune su sollecitazione del Comitato, e alla condivisione dei dati delle emissioni consegnate di volta in volta al Comune.
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