CASTELLAMONTE – Lo scorso venerdì 14 marzo, a Bologna, il Direttore Generale dell’ASL TO4, Flavio Boraso, ha presentato il progetto del Day Service Riabilitativo del Presidio di Castellamonte nell’ambito della nona Conferenza nazionale della Fondazione Gimbe, che ha lo scopo di promuovere e realizzare attività di formazione e ricerca in ambito sanitario, dedicata alle evidenze e alle innovazioni per la sostenibilità della sanità pubblica.
Sono stati posti all’attenzione degli organizzatori della conferenza circa 120 lavori provenienti da tutta Italia e soltanto 13 sono stati scelti per essere presentati. Tra questi il caso del Day Service Riabilitativo di Castellamonte.
Il Day Service Riabilitativo è stato avviato a partire da giugno 2013 in attuazione del Piano d’indirizzo per la Riabilitazione 2011 del Ministero della Salute e della relativa Delibera di Giunta Regionale di recepimento, come forma di tecnologia organizzativa alternativa ai 15 posti letto di degenza ordinaria e al day hospital riabilitativo di secondo livello, disattivati in seguito alla riconversione dell’Ospedale di Castellamonte. Il Servizio, tra i primi in Piemonte, è nato con valenza aziendale e, quindi, si rivolge a tutti i cittadini dell’ASL TO4 che possano giovarsi di questo tipo di assistenza.
Gestito dal dottor Luciano Cane, Direttore della struttura di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’ASL TO4, il Day Service Riabilitativo è una modalità organizzativa che ha come finalità peculiare la presa in carico, nelle ore diurne, di persone con disabilità complesse, che necessitano di cure riabilitative non adeguatamente erogabili in regime ambulatoriale semplice.
Il Servizio si rivolge sia alle persone con gravi disabilità sia alle loro famiglie, alle quali si offre a livello aziendale una risposta integrata alle altre opportunità di riabilitazione già presenti sul territorio dell’ASL con la finalità di favorire il massimo recupero funzionale e il massimo grado di autonomia possibile.
I destinatari sono utenti affetti da menomazioni e/o disabilità importanti, spesso multiple, con possibili esiti permanenti ed elevato grado di disabilità nelle attività di vita quotidiana che richiedano un team multiprofessionale (almeno tre tipologie di professionisti della riabilitazione, compreso il medico specialista in riabilitazione). Il team riabilitativo multiprofessionale, costituito da medico fisiatra, fisioterapista, logopedista, infermiere, neuropsicologo, operatore socio-sanitario, opera in forma integrata ed effettua una presa in carico globale nel lungo termine mediante un Progetto Riabilitativo Individuale centrato su molteplici programmi terapeutici.
Al Day Service Riabilitativo, aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16, si accede al momento della dimissione ospedaliera su prescrizione del medico fisiatra in consulenza o a seguito di visita fisiatrica ambulatoriale richiesta dal medico di famiglia o dal pediatra di libera scelta.
A Bologna il dottor Boraso ha presentato anche i primi risultati del progetto. In particolare, da giugno 2013 a febbraio 2014 si sono registrati 1.945 accessi al Day Service Riabilitativo per un totale di 148 utenti seguiti (62 femmine e 86 maschi, abitanti in 38 comuni diversi dell’ASL TO4), con provenienza sia dagli ospedali pubblici, non solo dell’Azienda, e privati sia dagli ambulatori dell’ASL TO4, una media di 13 accessi per utente e complessivamente 5.767 prestazioni riabilitative effettuate. Sono state più frequentemente trattate le persone con emiplegia (43 casi), protesi d’anca (19 casi), morbo di Parkinson (13 casi), paraplegia (12 casi) e sclerosi multipla (9 casi). Gli esiti sono stati valutati sia con l’esame clinico sia tramite scale di valutazione scientificamente validate: in un numero cospicuo di utenti si è evidenziato un miglioramento dell’autonomia personale al termine delle sedute rispetto all’ingresso.
In conclusione, dall’incrocio della provenienza degli utenti con le patologie trattate, si deduce che il Day Service Riabilitativo può essere una valida alternativa a ricoveri in degenza riabilitativa di secondo livello per specifiche situazioni definite. Tale forma risulta sostitutiva del ricovero per quanto riguarda, in particolare, i ricoveri ripetuti per gravi disabilità complesse (paraplegia, tetraplegia, esiti di ictus) e alcuni ricoveri dopo ospedalizzazione in fase acuta (protesi totale d’anca, protesi di ginocchio, esiti di ictus). L’utente, accanto ai vantaggi di poter disporre di un trattamento riabilitativo intensivo, usufruisce di tutti gli stimoli positivi derivanti dal rientro precoce e duraturo nel proprio ambiente familiare.
Il progetto presentato è stato apprezzato a livello nazionale e molte altre realtà si sono dimostrate interessate a replicare l’iniziativa.
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