RIVAROLO CANAVESE – Un sorprendente percorso espositivo che mostra il dialogo tra le sculture di Isabella Corni e i disegni originali di Francesco Corni, unite dal profondo significato della resilienza: è “La forza del tempo fragile”, la mostra organizzata dalla Fondazione Francesco Corni e dagli Amici del Castello di Malgrà che verrà inaugurata sabato 26 luglio alle 17.30 e che sarà visitabile al Castello di Malgrà tutte le domeniche dalle15 alle 19 dal 27 luglio al 12 ottobre 2025. (Per visite di gruppi o scolaresche al di fuori dall’orario indicato contattare anche su WhatsApp il 3331301516 o scrivere a castellomalgra@tiscali.it. )
Nel quinto anno dalla scomparsa di Francesco Corni e nel decimo anno dalla scomparsa della figlia, la scultrice Isabella, l’Associazione Amici del Castello di Malgrà, con il contributo della Città di Rivarolo Canavese, ha ritenuto importante “riportare” al Castello le opere di questi due straordinari artisti, padre e figlia, disegnatore e scultrice, già in precedenza ospiti del Castello.
I due artisti, molto diversi nella loro espressione artistica, sono uniti dal senso comune che danno all’arte: un mezzo per esprimere la propria unicità, per lasciare un segno nella storia, donare sé stessi all’avanzamento, al futuro. La loro arte non è mai fine a sé stessa ma sempre a servizio di qualcosa di funzionale e “utile”.
Il filo rosso di questa mostra ha definito un percorso a tappe, declinando il tema della “resilienza”, intesa come la capacità degli individui e delle comunità di affrontare gli urti e gli imprevisti della vita, uscendone rafforzati.
Il tema ha orientato la scelta di 8 sculture di Isabella Corni, veri e propri «totem» di coraggio della persona umana (resilienza individuale) e una selezione coerente, nella moltitudine dei lavori di Francesco Corni, di altrettanti esempi espressi dalle comunità (resilienza sociale), a dimostrazione di quanto l’essere umano sia il più dotato nel rendere i tempi di crisi e le prove della vita occasioni di crescita e di cambiamento positivo. Con le loro opere, gli artisti mettono così in evidenza la “forza” che sta nel “tempo fragile”, il tempo della difficoltà, del dolore, fatto di attimi effimeri, di scelte personali, di sfide.
La mostra è suddivisa quindi in 8 argomenti formati da un totem – scultura, come simbolo della resilienza espressa dalla persona umana, e da tre disegni per ciascuna scultura a rappresentazione dello stesso argomento, elaborato dai popoli e dalle culture. Ciascun argomento avrà anche un testo poetico a cura di Maria Baroni, moglie e di Francesco e madre di Isabella, a legame tra e due arti.
“Avremo, ad esempio, un aspetto della resilienza il “saper stare qui ed ora” rappresentato dalla scultura de “la donna sul filo”, una figura femminile che si destreggia meravigliosa nell’equilibrio di fatiche e aspettative, legate all’espressione della femminilità, al lavoro, alla cura dei figli, che tiene tutto insieme. Per questo argomento Francesco sceglie la città, la forma urbana, come massima espressione di capacità degli uomini di far convivere diverse esigente in un unico equilibrio”.
Il tempo della resilienza, il tempo dell’essere umano: la forza visiva delle statue di Isabella è anche il racconto di fragilità sofferte; la fragilità della ricostruzione storica di Francesco, fatta a distanza di secoli, è comunque la forza dell’ingegno umano come dono ai posteri.


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