RIVAROLO CANAVESE – Un trentennio fa lo spontaneo ritorno dei lupi sulle Alpi occidentali ha rappresentato un evento naturale straordinario che ha aiutato a ripristinare equilibri ecosistemici alterati da un secolo di assenza del predatore, perseguitati e sterminati dall’uomo, ma ha anche aperto nuove sfide di gestione e coesistenza a partire dai territori di montagna, e ora anche in collina e pianura. Il lupo è infatti un animale magnifico ma divisivo: il suo ritorno ha polarizzato l’opinione pubblica tra opposte istanze di protezione e di abbattimento, ma in ogni caso costringe tutti a fare i conti con la sua presenza e a modificare alcune abitudini consolidate.
Luca Giunti, naturalista e guardiaparco in servizio presso l’Ente di Gestione Aree Protette delle Alpi Cozie, è tra i maggiori esperti italiani di ecologia di questa specie iconica, del suo rapporto con l’uomo dai tempi antichi a quelli attuali, del suo ruolo nel nostro immaginario, e delle strategie e dei comportamenti necessari per limitare l’impatto della sua presenza e giungere a una coesistenza il più possibile pacifica: tutti argomenti che ha descritto nel libro Le conseguenze del ritorno (Ed. Alegre, 2021).
Il suo punto di vista equilibrato, basato sulla scienza e sulla quarantennale esperienza di tecnico del territorio, ci guiderà nella conoscenza di questa specie, delle sue caratteristiche e abitudini, proiettando splendide immagini vere e smentendo molte false credenze, prive di fondamento scientifico. Quanti sono i lupi in Italia? Cosa fare se incontro un lupo in montagna? Devo temere per me e per il mio cane?
Come riconoscere le sue tracce? Sono alcune delle domande a cui il guardiaparco risponderà in questa conferenza adatta a tutti, organizzata dal Club Alpino Italiano – Sezioni Alto Canavese (Cuorgnè, Forno, Rivarolo), dalla Biblioteca sezionale “Don Piero Solero” e da Canavèis, in programma per venerdì 24 ottobre 2025 alle 21 nella sede CAI (via Peila, 1 – primo piano) a Rivarolo Canavese.
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