Ciao Antonella e complimenti per aver ideato questa nuova rubrica. Sono Tania, una lavoratrice sempre disponibile, solare ed aperta con tutti.
Raramente ho delle osservazioni da fare ma, mi accorgo che, anche se dico una cosa semplice che non offende nessuno ma diversa dal gruppo, subito, al lavoro, si creano malintesi e dissapori. Nessuno magari ha realmente capito bene quanto dico oppure, cosa più probabile, si risentono perché ho detto una cosa non in linea con tutti gli altri.
Esiste la libertà di pensiero sancita dalla nostra Costituzione, perché dunque non posso dire la mia?
Antonella, cosa ne pensi?
Grazie anticipatamente per la tua risposta,
Tania da Rovereto
Carissima, sento spesso dire che viviamo in un paese democratico, che esiste la libertà di parola e libertà in genere. Mi chiedo: “La libertà di fare cosa?”
Esiste per caso la libertà di essere sé stessi, di vivere secondo la propria volontà? È mera utopia.
Se una persona decide di essere onesta, nella norma, educata e precisa (tanto per fare un esempio) molto spesso viene presa a calci nel sedere (in senso figurato e, talvolta, anche fisico) ed è, anche questa, una forma di libertà.
Lavoravo, da giovanissima, ancora precaria ed assistevo a tanti episodi di mobbing, di violenza psicologica e non solo.
È successo anche a me di subire comportamenti impregnati di autoritarismo in passato ma ho anche visto un’ infinità di colleghi che lavoravano stabilmente e che avevano fatto, del subire, la regola, la libertà, era la grande assente.
Le tante ingiustizie che ho visto hanno fatto nascere in me molta sfiducia nei confronti di chiunque.
Oggi, dopo tanta sofferenza mia personale ed altrui, mi sento dire che sono malpensante o visionaria da chi mi vorrebbe del tutto smemorata e non un’ attenta osservatrice ma la gente non sa niente e parla tanto per darsi un tono.
La gente non sa invece che io mi sento pronta a dare consigli agli altri proprio sulle tante ingiustizie e brutture che ho visto in tanti anni di silenzio generale a scuola, negli ambienti di lavoro, ovunque.
Ho finalmente recuperato il coraggio di raccontare le esperienze vissute da me e quanto, di brutto, ho visto e so che la verità disturba molti perché non esiste alcuna libertà di dire chiaramente le cose.
Io parlo per le tante vittime di soprusi, mobbing, angherie di ogni tipo, visto che, chi subisce, di solito, non racconta, non parla.
Lo farò io per loro.
Ma ti dico che, quanto stai vivendo tu, Tania, è la regola di ogni ambiente di lavoro, ogni famiglia, ogni circolo culturale, ogni comitiva, ogni gruppo.
Non esiste nessuna libertà di esprimere il proprio pensiero a patto che, il tuo pensiero sia assolutamente identico a quello del branco o di chi ti vive accanto. Nascono immediati dissapori ogniqualvolta tenti di esprimere un pensiero non perfettamente in linea con il tuo interlocutore, chiunque sia, anche un familiare.
Chissà perché la depressione delle persone aumenta in modo eccessivo esattamente come aumenta l’uso di tanti farmaci per tenere a bada l’ansia e non solo.
A forza di tacere e cercare di adeguarsi anche nel pensiero agli altri, qualcosa evidentemente poi esplode.
Un abbraccio, Antonella Hropich
Per chiedere consigli o semplicemente per raccontare una storia, basta scrivere privatamente alla pagina Fb https://www.facebook.com/share/15LkChTHsZ/ Antonella vi risponderà qui, nella sua rubrica