CANAVESE – La Città metropolitana di Torino ha aderito stamattina, venerdì 15 novembre 2024, alla mobilitazione degli amministratori canavesani per sollecitare al Governo gli atti amministrativi indispensabili la realizzazione del nuovo ponte sulla Strada Statale 565 a Strambinello, in sostituzione del ponte Preti. Per chiedere al Governo di compiere gli adempimenti indispensabili all’avvio dei lavori erano presenti il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo (che ha la delega ai lavori pubblici) e i Consiglieri metropolitani canavesani Sonia Cambursano (delegata alle attività produttive e allo sviluppo economico) e Pasquale Mazza (delegato ai trasporti e alla protezione civile).
“Il rischio è che non venga rispettato il termine ultimo del 31 dicembre per l’aggiudicazione dei lavori di questi e di altri importanti interventi su infrastrutture viarie vitali per i territori. – hanno ribadito stamani sul ponte Preti il Vicesindaco Suppo e i Consiglieri Cambursano e Mazza – La Statale 565 è tornata nel 2021 di competenza dell’ANAS, ma nel frattempo gli uffici tecnici del Dipartimento Viabilità e Trasporti della Città metropolitana hanno redatto uno studio di fattibilità tecnico-economica, che è stato messo a disposizione dell’ANAS e del territorio canavesano, che attende l’opera da molto tempo. Nel 2020 La Città metropolitana è riuscita a farsi assegnare dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un finanziamento di 19,5 milioni per la costruzione del nuovo ponte. Siamo pronti a gestire la procedura di appalto integrato e, una volta realizzato, trasferiremo il nuovo ponte al demanio dell’ANAS”.
Stamani e i Sindaci canavesani e gli amministratori metropolitani hanno manifestato sul ponte ormai centenario senza distinzione di appartenenza politica, per fare fronte comune su un tema strategico che sta a cuore a tutti. Perdere il finanziamento di 19,5 milioni di euro, significa rinunciare al nuovo tracciato per un tempo indefinito e questo, come hanno ribadito gli amministratori locali presenti stamani a Strambinello, il territorio non può permetterselo. Al flash mob erano stati invitati i e i consiglieri della Città metropolitana. L’attuale infrastruttura, costruita nel 1920, l’unica che collega Eporediese e Alto Canavese lungo la Statale 565, è una strettoia pericolosa, che soffoca il regolare flusso dei mezzi di trasporto e delle merci da e per Ivrea. In Canavese oltre al ponte Preti sono a rischio i lavori sui ponti di Romano Canavese e Settimo Vittone. Stessa sorte toccherebbe al ponte Borgo Revel a Verolengo e a quelli tra Cirié e Robassonero e tra Settimo Torinese e Castiglione.
“In qualità di Consigliere regionale del Piemonte e Presidente della V Commissione Ambiente, – dichiara il Consigliere Regionale Sergio Bartoli – ho presentato un Ordine del Giorno per richiedere un impegno concreto della Giunta e del Presidente regionale affinché le risorse destinate alla messa in sicurezza dei ponti piemontesi, e in particolare del Ponte Preti sulla SP 565 di Castellamonte, la cosiddetta Pedemontana, unico collegamento tra Ivrea e il Canavese occidentale, non vengano revocate a causa di ritardi burocratici.
Il recente decreto-legge del 29 giugno 2024, n. 89, convertito con modificazioni nella legge dell’8 agosto 2024, ha prorogato al 31 dicembre 2024 il termine per l’aggiudicazione dei lavori relativi alla sicurezza e alla ricostruzione dei ponti sul bacino del Po. Tuttavia, preoccupano le notizie che riportano come alcune amministrazioni, fra cui la Città Metropolitana di Torino, rischino di non rispettare tale scadenza, mettendo a rischio circa 66 milioni di euro destinati a infrastrutture cruciali.
Tra queste, il Ponte Preti di Strambinello rappresenta un’infrastruttura strategica per la viabilità, l’accesso all’autostrada e a servizi essenziali come ospedale e tribunale.
Le manifestazioni dei sindaci e delle comunità locali evidenziano l’urgenza di interventi su questo ponte, il cui mancato adeguamento causerebbe pesanti ripercussioni sia logistiche che ambientali, dovute all’incremento del traffico su vie alternative, all’usura delle infrastrutture e all’aumento delle emissioni inquinanti. La revoca dei fondi statali avrebbe conseguenze gravi per la sicurezza, la mobilità e la sostenibilità ambientale, penalizzando un territorio già duramente colpito dai ritardi burocratici.”
“Per questo motivo, – prosegue Bartoli – l’Ordine del Giorno che ho subito presentato, al termine della manifestazione odierna, impegna il Presidente e la Giunta regionale ad effettuare una ricognizione sullo stato della progettazione per gli interventi già finanziati in Piemonte, con particolare attenzione al Ponte Preti;
attivarsi presso il Governo nazionale per chiedere, ove necessario, un’ulteriore proroga utile all’aggiudicazione e alla realizzazione dei lavori infrastrutturali; sostenere, in ogni sede opportuna, l’urgenza di un intervento su questa infrastruttura strategica per scongiurare gravi disagi ai cittadini e un impatto ambientale negativo derivante dal dirottamento del traffico su percorsi alternativi.
Confido che la Regione si faccia portavoce di queste istanze presso il Governo nazionale, nell’interesse delle comunità piemontesi e dell’intero sistema economico e ambientale del nostro territorio.”
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