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IVREA – Roma, consegnata a sette Vigili del Fuoco la Medaglia di bronzo al merito civile

IVREA – Il 30 maggio del 2016, con grande senso del dovere, nonostante il pericolo imminente, sette Vigili del Fuoco del distaccamento di Ivrea intervennero prontamente in quel di Scarmagno, insieme ad altre squadre, per cercare di domare le fiamme che si erano sprigionate nella ditta Darkem. Una successiva fortissima esplosione, che per altro fu sentita in buona parte del territorio canavesano ed eporediese, li coinvolse, ferendoli.

Con la loro determinazione e le proprie capacità hanno così dimostrato di avere grandissime virtù civiche, le quali hanno portato nella giornata di ieri, mercoledì 9 ottobre 2024, in quel di Roma alla consegna a questi Uomini, con la u maiuscola, della Medaglia di bronzo al merito civile.
Sono stati Mauro Chiolino Rava (Caporeparto in quiescenza), Stefano Corradini (anche lui Caporeparto in quiescenza), Claudio Defilippi (Caposquadra esperto), Andrea Giacometto (Vigile del Fuoco Coordinatore), Giorgio Amateis, Nicola Sanna e Luca Tosi (questi ultimi tre Vigili del Fuoco esperti) i pompieri del nostro territorio che nella capitale hanno ricevuto la meritata onorificenza.
L’evento che ha visto protagonisti i nostri vigili del fuoco, alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è stato ospitato alle Scuole Centrali Antincendi delle Capannelle, in occasione della cerimonia di giuramento di 957 allievi pompieri.
Tanta l’emozione per i nostri sette eroi canavesani (nell’occasione accompagnati dal Comandante Provinciale di Torino, il dottor ingegner Vincenzo Bennardo) che in quella terribile notte di otto anni fa hanno rischiato la propria vita, al fine di evitare che l’incendio, e le successive esplosioni, recassero danni alle abitazioni ed alle persone che abitavano poco distante.

“E’ stata un’emozione grandissima, che ci ha colpiti tutti, nel profondo – ha commentato Defilippi a nome dei protagonisti di questo momento così toccante – Spiegarlo a parole è complicato. Ricevere tale onorificenza, davanti alle alte cariche dello Stato, alle autorità, ai tanti colleghi presenti, è stata davvero qualcosa che difficilmente potremo dimenticarci. Lo attendevano, nel nostro cuore, perché pensiamo, in fondo, di essercelo meritato. Ed adesso, vedere questa medaglia puntata sui nostri petti ci rende ancora più orgogliosi”.


Doverose due dediche: “Una va a tutte le nostre famiglie, alle persone care che ci sono state vicine e che hanno sofferto, forse, anche più di noi dopo quei momenti terribili. L’altra, infine, è per Santa Barbara, la nostra patrona, che ci ha protetti in quell’occasione e ci ha permesso, a tutti e sette, di essere qui a Roma, insieme”.

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