CANAVESE – Dopo che i rappresentanti di Nursind avevano lasciato il tavolo di trattativa sindacale, lo scorso mercoledì, ritenendo che non fossero più le condizioni adeguate per poter proseguire le relazioni sindacali con i vertici dell’ Asl To4, il Sindacato, ha scritto al Direttore Generale dell’ Asl To4, Stefano Scarpetta.
“Come avrà avuto modo di apprendere, – si legge nella missiva – i rappresentanti della scrivente Organizzazione Sindacale, hanno deciso di abbandonare il tavolo delle trattative durante l’ultimo incontro.
Vogliamo precisare che non è stata una scelta semplice, considerato che riteniamo fondamentale instaurare un dialogo che punti a migliorare le condizioni e l’organizzazione del lavoro dei dipendenti e la qualità dei servizi erogati ai cittadini.
Apprendiamo da una sua dichiarazione che anche lei ritiene il dialogo fondamentale e che non si sarebbe mai sottratto.
Ci spiace contraddirla, ma non possiamo non evidenziare la sua totale assenza soprattutto nell’ultimo periodo, con particolare riferimento al mancato coinvolgimento dei sindacati nei vari processi di riorganizzazione aziendale.
Come abbiamo avuto modo di dire, non vogliamo essere attori passivi di scelte non condivise che ricadono e ricadranno negativamente sulle condizioni di lavoro dei dipendenti e di riflesso sulla qualità dei servizi.
Riteniamo tale atteggiamento poco rispettoso non solo nei nostri confronti per il ruolo che ricopriamo, ma soprattutto per gli stessi dipendenti.”
E prosegue: “Anche per questo motivo, ricorderà che le organizzazioni sindacali avevano sottoscritto con Lei un protocollo sulle corrette relazioni sindacali.
Aperture di nuovi servizi o riapertura di ciò che era stato chiuso non possono che farci immenso piacere, ma devono passare attraverso un’attenta analisi e condivisione con i vari attori che, ci permetta di evidenziare, non dovrebbero essere solo i rappresentanti politici.
Notizie infatti come quella dell’ospedale di Settimo Torinese, della riapertura delle sale operatorie di Lanzo, del trasloco del centro prelievo di Cuorgnè, piuttosto che dell’apertura di posti letto Arcuri fatta iso-risorse e che sta creando serie criticità, andavano portate con largo anticipo al tavolo sindacale.
Situazioni che si aggiungono ad altre criticità irrisolte da tempo e che non fanno altro che peggiorare il clima lavorativo, allontanando i professionisti dalla nostra ASL. ordinaria, quando dovrebbe essere un istituto contrattuale volto ad affrontare situazioni di emergenza, violando in alcuni casi anche il limite dei 7 turni mensili.
Alcuni servizi riaperti come il pronto soccorso di Cuorgnè sono in grave affanno, ed è noto il sacrificio che molti operatori di Ivrea stanno facendo su base volontaria per garantire ad esempio quello di Radiologia.
Per non parlare delle sale operatorie, che nonostante nel 2023 abbiano registrato un incremento degli interventi chirurgici e delle ore di straordinario in reperibilità rispetto al passato, si trovano a lavorare con meno risorse umane del 2019.
Insomma, manca una programmazione a lungo termine sugli andamenti occupazionali e sulle soluzioni da mettere in atto per affrontare la carenza di alcune figure professionali.
Non sono state affrontate nemmeno le criticità legate all’abbattimento delle liste di attesa, così come la questione dei pronto soccorso e il potenziamento del territorio e delle cure domiciliari che dovevano essere uno dei pilastri fondamentali dopo la pandemia, e invece stenta a decollare.
Abbiamo distretti dove il numero di infermieri è identico a quello di 20 anni fa, nonostante i bisogni di salute siano completamente cambiati e la complessità dei pazienti, oltre al numero, aumentati notevolmente.
Inoltre dove è stato fatto qualcosa (es. COT o infermiere di famiglia e comunità), si sono portate vie risorse da servizi già in difficoltà.”
“Vorremmo inoltre essere partecipi della situazione di criticità – conclude – legata ad alcuni servizi aziendali, come quello di endoscopia e dell’assenza di alcune specialità come quello di dermatologia.
Inoltre vorremmo confrontarci sul piano di investimenti pari a 65 milioni di euro previsto per il prossimo triennio, senza dimenticarsi dei lavori che oggi non sono ancora conclusi.
In molte strutture infatti abbiamo cantieri aperti o servizi chiusi, dove i lavori non sono stati ancora portati a termine, con numerosi disagi.
Infine, a tutto ciò non possiamo non aggiungere le note problematiche organizzative che ricadono sulle condizioni di lavoro.
Facciamo ad esempio riferimento a quelle legate alle aggressioni al personale, all’onere della formazione antincendio, alle condizioni climatiche dei servizi, alla mensa e ai buoni pasto, piuttosto che alla formazione che vede il personale costretto a spostarsi anche più di 50 km.
Come vede, i temi che richiederebbero un confronto che non vi è stato sono molti, avendone comunque tralasciato tanti altri, come sono molte le questioni e le criticità segnalate più volte sulle quali non vi è stata risposta alcuna.
Pertanto saremo disponibili nuovamente qualora vorrà affrontare i problemi e le criticità evidenziate, al fine di trovare soluzioni condivise.“
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore
Per restare sempre informato con ObiettivoNews, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.