venerdì 17 Gennaio 2025
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Direttore: Magda Bersini
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INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE OSPEDALE UMBERTO I DI ROMA, DOTTOR FABRIZIO D’ALBA

Il Dottor Fabrizio d’Alba è confermato Direttore generale per volontà del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca e la Magnifica Rettrice dell’ Università La Sapienza di Roma, Professoressa Polimeni, si tratta dunque, per il Direttore d’Alba, di un secondo mandato. Ho avuto il piacere di incontrarlo per saperne qualcosa di più.

Domanda: Direttore, un nuovo mandato per lei, è segno sicuramente del buon lavoro svolto nel precedente incarico, a partire dal 2021. Come ci si sente con una simile conferma?
Risposta: Si sente la responsabilità di una grande struttura, come è il Policlinico Umberto I, con diverse complessità ma è una sfida importante a cui non ci tiriamo indietro.

Domanda: Il periodo più difficile?
Risposta: Sicuramente, dopo il Covid, si è navigato in questioni difficili. Si è dovuto far fronte ai tanti casi di Covid, questo ha inciso su altri settori importanti, tutto si è rallentato.

Domanda: Direttore, l’ospedale è antico ma pur sempre un punto di riferimento per moltissimi romani, quali problemi andrebbero risolti?
Risposta: Provando ad innovare qualcosa, i modelli organizzativi, ad esempio. Non dimenticando le difficoltà di un nosocomio con limiti fisici, organizzativi, la vetustà delle strutture. La nostra sfida, è quella di rendere efficiente una macchina vecchia, una sfida difficile, complessa e lo è anche per gli operatori, immagini il fatto di avviare questi cambiamenti in un periodo post covid.


Domanda: Il Covid deve aver stravolto non poco molti settori in ambito sanitario.
Risposta: Il Covid ha rotto tutto ed il ritorno alla normalità ha richiesto uno sforzo ulteriore. Il 2022 è stato un anno libero ma non del tutto. Nel 2023 si è tornati ai livelli di produzione di prima del covid.


Domanda: Cosa avete in mente di fare ora?
Risposta: Diverse cose naturalmente ma anche stiamo cercando di orientare nuovamente l’organizzazione ospedaliera pensando alla visione del paziente.


Domanda: Direttore d’Alba, quali sono i reparti che rappresentano il fiore all’occhiello dell’Ospedale?
Risposta: Ci sono diverse aree in cui siamo eccellenze cliniche. Basti pensare alla storia dell’Ematologia. Tutta l’area delle neuroscienze. I diversi ambiti di Chirurgia. L’area pediatrica. Ma non serve che io ne citi altri perché sono davvero tanti. Da non dimenticare poi le specialità che giocano un ruolo nelle reti assistenziali. In tante reti, il Policlinico, svolge il suo ruolo con servizi di qualità.


Domanda: Quali differenze tra il pubblico e il privato?
Risposta: Il pubblico svolge attività in cui è presente la complessità, è sulla complessità che si marca la differenza. Ci sono attività che il pubblico dà e il privato non può dare.


Domanda: Immagino, ci siano anche dei problemi in una struttura grande come il Policlinico.
Risposta: Il sovraffollamento, i posti limitati, ad esempio e, chi lo gestisce, paga il prezzo del caos.
C’è gente disposta ad aspettare in fila, anche otto ore per avere il nuovo modello di un cellulare ma poi non è disponibile ad attendere nel Pronto Soccorso strapieno, magari si lamenta dell’ attesa ospedaliera pur sapendo che le persone sono tante e che i medici fanno l’impossibile per curare tutti.
In ospedale si diventa insofferenti, bisognerebbe capire il lavoro che c’ è dietro ogni cosa.


Domanda: Direttore, si parla sempre di cambiare il sistema sanitario nazionale, che ci dice al riguardo?
Risposta: Dico che, per cambiare il servizio sanitario, bisogna cambiare la narrazione.


Domanda: Cosa vorrebbe dire ai cittadini che si rivolgono al Policlinico Umberto I?
Risposta: Che siamo consapevoli che c’è da fare ed anche che bisogna essere più confidenti che le persone che lavorano in un Ospedale hanno il paziente come interesse, non va mai dimenticato, questo importante obiettivo.


Domanda: Direttore, cosa vorrebbe fortemente fare e che rappresenta un desiderio tutto suo?
Risposta: I percorsi specifici per persone con persone con bisogni specifici, perché sono persone speciali. Penso, ad esempio, agli adulti con problemi mentali.


Domanda: È molto importante e degna di nota questa attenzione da parte di un Direttore generale di un grande Ospedale verso le persone più delicate, quelle che hanno bisogno di maggiori attenzioni ma anche di una preparazione adeguata. Non sempre mi capita di ascoltare tanto interesse verso tutti i tipi di pazienti.
Risposta: Immagini un prelievo del sangue ad un bambino autistico, non può sapere la difficoltà. Si ricordi che, da come tratti il più debole, è la spia di come funziona la Sanità.

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