Incontrare l’Avvocato Sciullo, affermato Penalista di Roma, è sempre un piacere ed anche un’occasione per fare un pochino il punto sullo stato di “salute” della giustizia italiana visto che è anche Tesoriere della Camera penale di Roma.
Domanda: Tesoriere Sciullo, visto che la Camera penale, tra le altre cose, tutela i valori fondamentali del diritto penale e del giusto processo penale, le chiedo lo stato di salute della giustizia attuale anche alla luce della riforma Cartabia.
Risposta: La riforma deve ancora espletare la sua efficacia.
Domanda: Avvocato, certo che è preoccupante apprendere di una riforma che ancora deve prendere piede nonostante si riferisca ad una legislatura ormai passata.
Risposta: L’idea della Cartabia non si adatta in maniera plastica all’idea del processo italiano.
Ha introdotto percorsi che, di fatto, vanno ad allontanare l’obiettivo finale.
Domanda: Tesoriere, mi chiedo il perché di tutto ciò.
Risposta: Probabilmente si sono fermati ad un ragionamento complesso ma che rimane astratto e non tiene conto degli aspetti pratici e reali.
Domanda: Lei dunque, mi sembra di capire, è per la praticità. Sbaglio?
Risposta: Esattamente. Si sarebbe potuta fare una riforma più semplice e diretta che andava a risolvere i problemi che quotidianamente affrontiamo nelle aule di giustizia.
Domanda: Il punto da cui partire, qual è, secondo lei, Avvocato?
Risposta: Intanto, vorrei sottolineare che non c’è stata né forza né coraggio politico per concedere un’amnistia ed indulto così da eliminare tutto l’arretrato e destinare tempo e risorse ai procedimenti in essere, garantendo anche il giusto spazio per gli approfondimenti e le analisi giuridiche.
Domanda: Ok ma voi, come Camera penale, come vi state muovendo?
Risposta: Uno dei passaggi più importanti a cui stiamo lavorando è quello di affrontare tutte le problematiche create dall’introduzione del “Portale deposito atti penali” che è stato introdotto con forza senza tenere in considerazione la situazione reale del sistema giustizia e andando anche in violazione della previsione normativa.
Domanda: Eppure, si dice che la tecnologia faciliti molte cose. Non è così anche per la giustizia?
Risposta: Siamo favorevoli all’utilizzo della tecnologia per migliorare il processo penale ma, tutto questo deve essere portato avanti nel rispetto della normativa e soprattutto del diritto di difesa.
Questa è la nostra principale battaglia, cioè garantire sempre il diritto di difesa e tutelare la massima esplicazione anche nell’innovazione.
Domanda: Dunque, state cercando di smuovere le cose?
Risposta: Siamo presenti nel confronto con la Procura, il Tribunale il Ministero e percepiamo che le problematiche e difficoltà vengono riscontrate anche da loro. Noi dobbiamo portare avanti la difesa dei principi per garantire un’adeguata tutela sia dell’indagato che della persona offesa.
Per fare quanto appena detto, abbiamo bisogno oltre che della efficacia anche dell’effettività del sistema di deposito telematico.
Dal 1 gennaio 2024 entrerà in vigore l’esclusività del sistema telematico ma, allo stato, riteniamo che il portale ancora non sia pronto per sostenere l’esclusività.
Domanda: Ma quanto ha appena detto soprattutto riguardo l’esclusività del sistema telematico, non rischia di complicare il lavoro di voi Avvocati?
Risposta: Rimane una responsabilità a carico dei difensori che rischia di avere ripercussioni sui diritti di tutti i cittadini.
Domanda: Ci lasci comunque, al di là delle criticità fin qui dette a proposito del sistema giustizia italiano, con un messaggio di speranza.
Risposta: Siamo pronti per confrontarci ed offrire il nostro contributo per migliorare e poter raggiungere un sistema che garantisca il diritto di difesa. Noi, come Camera penale, ci siamo.
