CASTELLAMONTE – La situazione dei gatti randagi a Castellamonte continua a destare preoccupazione e ad infervorare gli animi di chi, quotidianamente, presta il proprio volontario contributo nel prendersi cura dei tanti gatti di ogni età ospitati nei gattili del canavese ed eporediese.
Sono ormai decine le segnalazioni pervenute alle volontarie dei gattili di Rivarolo e di Ivrea della presenza, su tutto il territorio castellamontese, di gatti randagi che, non essendo sterilizzati, continuano a riprodursi mettendo in difficoltà, di conseguenza, anche i gattili canavesani. Di fatto le segnalazioni non pervengono soltanto alle volontarie, ma anche alla polizia municipale e, secondo chi ha segnalato il problema, nessuna azione ed interessamento è stato assunto dall’amministrazione cittadina.
“Continuiamo a ricevere segnalazioni dai cittadini sulla presenza di questi gatti, cittadini che si sono già rapportati con i vigili ma che non hanno ricevuto nessuna risposta. A Sant’Anna Boschi nelle scorse settimane abbiamo prelevato 15 gattini e ogni giorno riceviamo richieste di prese in carico. Se posso dare qualche dato, come associazione “Le Vibrisse” nel 2020 abbiamo provveduto alla sterilizzazione di 42 gatti, nel 2021 le sterilizzazioni sono state 33, e nel 2022 il numero è risalito a 41. Solo quest’anno ci siamo fatti carico di 21 gatti della frazione Muriaglio e anche a Preparetto la situazione è delicata” ci spiega Giusy, volontaria dell’associazione “Le Vibrisse Onlus”.
In effetti la legge regionale n. 34 del 26 luglio 1993 sulla tutela ed il controllo degli animali d’affezione, all’articolo 12, stabilisce che, in caso di presenza di colonie feline di gatti randagi presso le quali si registrino problemi igenico sanitari o riguardanti il benessere animale, la situazione deve essere segnalata al comune competente che dispone i necessari accertamenti del servizio veterinario dell’Asl.
“Esiste questa legge ed esistono dei fondi stanziati dalla regione Piemonte con i quali si possono stipulare le convenzioni con i gattili della zona. Noi come gattile di Rivarolo abbiamo in essere diverse convenzioni con molti comuni canavesani proprio per questo motivo. Il comune di Castellamonte aveva stipulato la convenzione con il gattile di Ivrea, ma so che ora è scaduta. Deve essere il comune di concerto con l’Asl ad occuparsene perchè non possiamo continuare a recuperare sempre noi volontari tutti i gatti della zona” conclude la volontaria de Le Vibrisse Onlus.
Anche Silvia Faggiani del gattile di Ivrea è sulla stessa linea: “La convenzione con il nostro gattile è scaduta a luglio di quest’anno ma non è stata più rinnovata. Con quella cifra però, ci tengo a sottolineare, non riuscivamo neanche a sopperire a tutte le spese. Tra l’altro un cittadino castellamontese ci ha comunicato di essersi recato in comune già nel mese di aprile per richiedere il riconoscimento della colonia felina, ma a tutt’oggi non ha ancora ricevuto risposta.
La legge prevede che sia il comune, in concerto con il servizio veterinario territoriale, ad occuparsi del randagismo e del benessere animale. Bene, il comune se ne frega e l’Asl è scomparsa. E’ assurdo che a prendersi carico della situazione siano invece i cittadini, volontari, che corrono sempre per cercare di recuperare gli animali e tenerli al sicuro. Abbiamo anche noi tutti una vita privata, con lavoro e famiglia, e facciamo già sempre i salti mortali per riuscire ad occuparci di tutti queste creature che, quotidianamente, approdano nei nostri gattili. Esigiamo ricevere una posizione chiara e netta da parte dell’amministrazione comunale che ne è responsabile, o almeno dovrebbe esserlo, e l’inizio di un opportuno quanto risolutivo dialogo con noi” ha concluso Faggiani.
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