RIVAROLO CANAVESE – Fabrizio Bertot non ha causato danni erariali al Comune di Rivarolo Canavese. È quanto si evince dalla sentenza della Corte dei Conti relativa alla “famosa” lettera di patronage. L’ex Sindaco Bertot e attuale consigliere di opposizione, era già stato assolto in primo grado. Bertot pensava che fosse finito tutto lì, invece il Comune di Rivarolo aveva voluto proseguire con l’accusa arrivando fino all’appello. Appello la cui sentenza ha confermato la sentenza del primo grado, che proscioglieva Bertot e condannava il Comune a pagargli le spese legali per un importo pari a mille euro, aggiungendo il proscioglimento per merito in appello, e il Comune a pagare 1600 euro di spese legali.
“L’Amministrazione Rostagno dapprima aveva attivato il legale per attaccare i miei beni personali – ha dichiarato Bertot durante una conferenza stampa convocata appositamente per spiegare la questione – poi ha ritirato la delibera perchè non poteva farlo. Quindi mi ha chiesto i danni per un importo pari a 220 mila euro, adducendo ad un danno di immagine, tipologia di danni che non possono essere richiesti da un Comune. Mi è stata inviata anche una lettera in cui c’era scritto che se non avessi pagato avrebbero pressato la Corte dei Conti. Alquanto minatoria.”
La questione riguarda quella famigerata “lettera di patronage”, in relazione al contratto di leasing immobiliare stipulato tra Rivarolo Futura Srl, partecipata del Comune di Rivarolo, e la Locat Spa (diventata poi Unicredit Leasing Spa).
“Una forma di garanzia che non esiste – ha aggiunto Bertot – difatti già la Corte d’appello di Bologna aveva dichiarato che ne esistevano due con date diverse e carte intestate diverse, inoltre non era stata provata la trasmissione alla Locat e infine non era stata autorizzata dal Comune di Rivarolo. La sentenza ha anche dichiarato però, che se la sussistenza della lettera fosse stata fondata, sarei stato comunque prosciolto.”
Sempre quest’ultima sentenza punta invece l’attenzione sulla transazione effettuata dal Comune durante il procedimento in appello, dichiarando che è “poco comprensibile la scelta del Comune di non coltivare il giudizio di appello dallo stesso promosso avverso l’Unicredit” in quanto la precedente sospensiva aveva già lasciato intendere che il Comune avrebbe vinto e non avrebbe dovuto sborsare denaro per il Teatro e l’Area Fieristica.
“Non capisco la decisione dell’amministrazione Rostagno di transare, considerando non soltanto che con ogni probabilità avrebbe vinto in giudizio, ma anche il Comune non era garante e oltretutto nelle casse di Rivarolo Futura c’erano 600mila euro. Così è stato lui a provocare un danno erariale, lo dice chiaramente la Corte dei Conti: “danno determinato dalla transazione sottoscritta dal comune”. Quei soldi si potevano risparmiare. Non sono stato io a causare un danno alla Città come l’Amministrazione Rostagno mi ha sempre accusato, ma è stato proprio lui.”
“Non sono io a dovermi vergognare – ha aggiunto il Consigliere Aldo Raimondo – sono contento per Fabrizio che è stato accusato ingiustamente, e sono contento perchè nessuno di Riparolium dovrà vergognarsi, solo l’amministrazione Rostagno.”
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