venerdì 22 Settembre 2023

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RIVAROLO CANAVESE – L’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia sezione di Rivarolo festeggia i  90 anni (FOTO E VIDEO)

Le celebrazioni sono iniziate con l'esibizione del Coro Monte Soglio che ha ricordato Angelo Caloiaro, recentemente scomparso

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RIVAROLO CANAVESE – La Sezione Artiglieri di Rivarolo canavese ha festeggiato, questo fine settimana, sabato 9 e domenica 10 settembre 2023, il 90esimo di fondazione.

Le celebrazioni sono iniziate nella serata di ieri con l’esibizione del Coro Monte Soglio all’oratorio di San Michele; un modo per ricordare anche Angelo Caloiaro, artigliere e componente del coro, recentemente scomparso.

Oggi l’evento è entrato nel clou con lo sfilamento dei vari gruppi e autorità in mattinata, con partenza e ritorno al Parco Dante Meaglia dove è stata celebrata la Santa Messa.

Una storia carica di significato, quella della sezione Artiglieri rivarolese. Come documentato, grazie alle ricerche dello Storico locale Riccardo Po­letto, i Rivarolesi parteciparono alle guerre di Indipendenza e contribuiro­no al conferimento del titolo di Città, che venne rilasciato dal Re Vittorio Emanuele II nel 1863. In quel periodo l’Artiglieria ebbe un ruolo determi­nante sui campi di battaglia con i suoi cannoni ippotrainati. Nelle Campa­gne del 1848 e 1849 si comportò con onore, tant’è vero che ricevette una ricompensa che fu poi mutata in medaglia di bronzo per la Campagna del ’48 e in medaglia d’oro per la Campagna del ’49 con la seguente motiva­zione: “Allo stendardo per l’ottima condotta tenuta sempre e dovunque dall’Artiglieria nella Campagna 1849”. Da questa motivazione fu tratto il motto araldico dell’Artiglieria: Sempre e Dovunque!

Durante la Prima Guerra Mondiale, l’Artiglieria fu impiegata in modo mas­siccio, grazie soprattutto ai numerosi stabilimenti di armi e mezzi, che subirono un notevole sviluppo a seguito della rivoluzione industriale che, approdata anche in Italia, cominciò a trasformare l’attività della Nazione da quasi esclusivamente agricola anche in metalmeccanica.

Negli anni successivi alla Grande Guerra, si pensò di continuare a man­tenere vivo quello spirito di appartenenza al corpo, iniziato con la divisa: così, alla luce di questi ideali, nacque l’attuale Sezione A.N.Art.I. Rivaro­lese. Nel novembre 1932 alcuni Artiglieri Rivarolesi, invitati dall’Artigliere Lodovico Micono ad una riunione tenutasi presso la Trattoria dell’Ar­tigliere “Cichin Giordan”, stabilivano di costituire in Rivarolo la Sezione dell’allora Associazione Arma di Artiglieria, cominciando subito col festeggiare la Patrona dell’Arma, Santa Barbara.

La Cittadinanza rivarolese vedeva di buon occhio questo primo gruppo di persone che erano onorate, lo manifestavano sempre, di essere state Artiglieri e di avere adempiuto degnamente al loro dovere in armi, ora desiderose soltanto di costituire un sodalizio per ritrovarsi ed incontrarsi, con l’unico scopo di ricordare i commilitoni che avevano sacrificato la loro vita per la Patria e di mantenerne viva la loro memoria. Altro pregevole scopo del sodalizio era quello di ricordare, in incontri festosi, la loro Ce­leste Patrona Santa Barbara ed il tempo in cui indossavano le gloriose mostrine dell’Artiglieria. Fu così che nell’anno successivo, cioè il 1933, venne ufficialmente fondata la Sezione. Non si è potuto risalire ai nomi di tutti i componenti del primo Consiglio Direttivo, ma si sa per certo che ne facevano parte: Lodovico Micono, Lorenzo Benedetto, Ferdinando Grassotti, Domenico Micheletto e, per Favria, Pietro Costantino. Alla carica di Presidente chiamarono il Ten. Col. Comm. Giu­seppe Dagasso il quale accettò subito di buon grado. Egli, però, risiedeva a Torino e gli allora mezzi di comunicazione non erano così avanzati e faci­li come quelli attuali, motivo per cui la Sezione non ebbe immediatamente una vita brillante, anche se manifestava una certa qual effervescenza.

Al Presidente Dagasso va il merito di avere diligentemente curato la cre­scita della nuova pianticella portandola ad un buon livello, pronta a farsi vigorosa al primo manifestarsi di un’occasione propizia.

Nel 1936 veniva a risiedere in Rivarolo l’imprenditore Mario Cuccodoro, persona che il Cav. Ferdinando Grassotti aveva di recente cono­sciuto durante un breve periodo di richiamo per istruzione, come era usanza del tempo: lo contattò, invitandolo ad iscriversi, come effettiva­mente avvenne, alla Sezione. Poiché il Presidente Dagasso denunciava grandi difficoltà nel seguire l’Associazione come avrebbe altresì voluto, si univa al coro dei Consiglieri nel proporre la presidenza al nuovo socio che accettò subito con estremo piacere. Nel 1936, quindi, la Presiden­za della Sezione passava dal Ten. Col. Dagasso al Ten. Mario Cuccodo­ro. Il fatto di abitare in loco, unitamente all’entusiasmo giovanile del nuovo Presidente, validamente affiancato dal Consiglio Direttivo , e in special modo dal Segretario Lodovico Micono, conferiva alla Sezio­ne un impulso che produsse subito i suoi frutti. Già alla fine dell’anno successivo la Sezione si dotava di un fiammante gagliardetto, la cui inaugurazione e benedizione avveniva il 21 Novembre 1937: Madrina la Signorina Emma Cuccodoro. La S. Messa fu officiata dal Cappellano Militare Padre Muggetti che tenne anche l’orazione ufficiale.

Dal 1936 la Sezione spostò i suoi incontri dal bar di “Cichin Giordan” ai locali dell’Associazione “Soldati Caporali e Sottoufficiali in Congedo”, presso Palazzo Mattè, dove disponeva di una bellissima Sede, adornata da numerose armi e cimeli di guerra. La Sezione, curata dal giovane Presidente ed efficacemente supportato dai suoi collaboratori, assunse una notevole importanza aumentando anche il numero degli iscritti: però sopraggiunse la guerra ed anch’essa, come in genere tutte le altre associazioni, entrò in letargo. Durante il periodo bellico, il Segretario Cav. Lodovico Micono fu il prezioso e diligente custode di tutti i docu­menti associativi nonché del gagliardetto ed fu merito suo se verso la fine del 1948 si riunì di nuovo un certo numero di ex Soci, ancora una volta da “Cichin Giordan”, essendosi nel frattempo disciolta l’As­sociazione “Soldati Caporali e Sottufficiali in Congedo”, per procedere alla ricostituzione della Sezione. Tutti i presenti aderirono subito con entusiasmo e si attivarono immediatamente per la nomina del nuovo Presidente, riconfermando nella carica il Dott. Mario Cuccodoro, che aveva già in precedenza retto la Sezione con perizia. Egli, però, si era da tempo trasferito a Torino e, con una nobilissima lettera, ringraziava per la fiducia serbatagli, si congratulava per la ricostituzione della Se­zione, ma declinava l’incarico per ragioni logistico-pratiche, assicuran­do, però, che avrebbe continuato ad essere un socio affezionato come prima. Il 13 marzo 1949, il Cav. Micono riuniva ancora tutti i Soci per dare lettura della lettera. Essi manifestarono il loro rincrescimento per la mancata accettazione e, seduta stante, nominarono il Dott. Mario Cuccodoro Presidente Onorario, carica che ben aveva meritato.

Successivamente, dopo la rinuncia del Cav. Lodovico Micono, venne eletto Presidente il Cav. Uff. Francesco PEILA che resse la Sezione per 40 anni. Il nuovo Consiglio Direttivo risultò così composto: Presidente Onorario: Dott. Mario Cuccodoro; Presidente: Cav. Uff. Francesco Pei­la; Vice Presidente: Cav. Lodovico Micono; Segretario: Ubaldo Maggi; Consiglieri: Lorenzo Benedetto, Davide Franzino, Francesco Ravera, Domenico Vacca e Domenico Vota. Sotto la presidenza Peila si alter­narono i seguenti Vice Presidenti: Francesco Ravera, Cav. Lorenzo Be­nedetto, G. Battista Tarizzo ed i seguenti Segretari: Luigi Leone, M.d.L. Domenico Micheletto. È bene ricordare che in questi 40 anni la Sezione raggiunse il massimo splendore sia come numero di Soci sia come ini­ziative attuate, tra cui:

Il 13 maggio 1962 la celebrazione del 30° di Fondazione con l’inau­gurazione di un nuovo labaro: madrina Maria Antonietta Leone, vedova del compianto Cav. Lodovico Micono e padrino il Presi­dente Onorario, Dott. Mario Cuccodoro. La S. Messa venne officiata dal Cappellano Militare Mons. Richiardone e l’art. Avv. Dino Andreis tenne l’orazione ufficiale.

Nel 1979 l’utilizzo – in condivisione con le Altre Associazioni d’Arma – dell’attuale Sede Sociale.

Il 22 maggio 1983 la celebrazione del 50° di Fondazione, impronta­ta – come citava lo stesso Peila – “a conservare il culto dell’ideale di Patria, ad esaltare le tradizioni dell’Arma, a mantenere vivi i vincoli di solidarietà tra Artiglieri e popolazione”. La S. Messa venne officiata dal Cappellano Militare Mons. Osvaldo Sandrono e l’art. Col. Avv. Piero Na­tale Goria di Dusino tenne l’orazione ufficiale.

Il 22 maggio 1983, quindi contestualmente al 50° di Fondazione, l’intitolazione della Sezione all’Artigliere Rivarolese Medaglia d’Argento al Valor Militare Ten. Natale Gallo Pecca, caduto eroicamente sul fronte russo.

L’8 dicembre 1988 venne eletto Presidente il Geom. Roberto Vacca che, con il suo impegno laborioso ed integerrimo, validamente cooperò a motivare e temprare ulteriormente lo spirito degli Artiglieri affinché tenessero, con la loro responsabilità, vivi quei valori per i figli ed i nipoti “sotto l’attento e compiaciuto sguardo dei nostri padri che ci seguono da lassù”, come citava nel suo discorso di insediamento. A coadiuvar­lo, vennero eletti: Vice Presidente: Natale Balbo; Segretario: Battistino Manavello; Consiglieri: Erasmo Delisi, Firmino Micono, Francesco Na­retto, Costantino Ossola, Antonio Regano, Dario Tarizzo, Giovanni Viola, Antonio Vota. Sotto la presidenza Vacca fu nominato Presidente Ono­rario il Cav. Uff. Francesco Peila e si alternarono i seguenti Vice Presi­denti: Sergio Naretto, Mario Vittone ed i seguenti Segretari: Gianpiero Giachin Ricca, Dario Tarizzo. In questo periodo la Sezione accolse nu­merosi giovani Soci, nati e cresciuti in epoca di pace, che diedero nuova linfa all’Associazione e, finalizzato allo spirito di aggregazione tra i Soci, venne dato particolare risalto alle gite; alle gare di scopa, di briscola e di bocce; alla fagiolata e alla cenetta con bolliti misti; agli amichevoli incontri annuali con la vicina Sezione di Castellamonte, sempre in lo­calità diverse. A seguito dell’improvvisa morte del Geom. Roberto Vac­ca, il 1° maggio 1995 venne eletto Presidente l’Artigliere da Montagna Mario Vittone, un giovane ventiduenne, fresco di congedo, coadiuvato dai seguenti componenti del Consiglio Direttivo: Vice Presidenti: Remo Micono, Sergio Naretto; Segretario: Dario Tarizzo; Consiglieri: Piernar­do Beda, Domenico Borgaro, Piero Dall’Oglio, Gianpiero Giachin Ricca, Firmino Micono, Cesare Minetti, Francesco Naretto, Piercarlo Piccatti, Luciano Rocca, Antonio Vota. Sotto la presidenza Vittone, oltre a conti­nuare sostanzialmente a percorrere la strada tracciata dai due grandi predecessori, si ospitò il XXVI Raduno Nazionale nei giorni 15-16-17 maggio 2009: avvenimento di indubbio spessore che i Rivarolesi certa­mente non hanno dimenticato e che ancora oggi riscuote ampi consen­si ed indelebili ricordi tra gli Artiglieri di tutta Italia. Ciò onora ed inor­goglisce la Sezione che non smetterà mai di ringraziare le Associazioni Rivarolesi ed i numerosissimi collaboratori che si sono prodigati per oltre un anno nella realizzazione di questo epocale evento. Nel pome­riggio di sabato 16 maggio 2009 durante la celebrazione della S. Messa nel cortile interno del Castello Malgrà, il Vescovo d’Ivrea, oggi Card. Arrigo Mi­glio, benedisse il nuovo labaro: Madrina Maria Grazia Vian, cognata del Ten. Natale Gallo Pecca.

Attualmente il Consiglio Direttivo risulta così composto: Presidente: Mario Vittone; Vice Presidente: Remo Micono; Segretario: Dario Tariz­zo; Consiglieri: Antonio Capobianco, Giuseppe Chiarello, Donato Dicri­sto, Daniela Gallo Pecca, Luigi Presta.

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