SPARONE – La scorsa settimana, precisamente lunedì 7 agosto, ci ha lasciati Giuseppe Tarrone classe 1930, di Sparone. Il Canavese ha perso così un pezzo della sua storia, anche se questa, in realtà, rimarrà fortemente ricordata, scritta e filmata.
Ricordata perchè Giuseppe era amato, non solo da tutta la sua famiglia, ma anche da tutti gli abitanti della valle. Scritta, perchè molti giornalisti e scrittori, Marco Peroni su tutti, lo hanno intervistato e ben raccontato tra le “maestrie canavesane” d’eccellenza. Resterà anche filmata, perché il famoso regista canavesano Andry Verga ha avuto la fortuna, lo scorso anno, di entrare nel suo mondo, nel mondo del “magnin”, del calderaio e realizzare un video che testimonia un lavoro che sta scomparendo, di cui Giuseppe ne è stato un testimone assoluto.
“Ricordo bene quel giorno, era il 1 dicembre 2022 e l’appuntamento con Giancarlo, il figlio di Giuseppe, era fissato alle 8:30 difronte alla chiesa del paese. Giancarlo mi portò a vedere l’antica Fucina dei Mestoli, alle spalle del Parrocchiale di San Giacomo. Si, perchè Sparone è sempre stato un paese di “magnin” e calderai, ovvero di persone specializzate a lavorare uno dei più antichi metalli nobili, il rame. In passato erano attive decine di fucine e opifici, i magli sono ancora visibili oggi e per secoli a Sparone si fondeva il rame, lo si lavorava e si faceva commercio di pentole, padelle, secchi e utensili vari. Ci siamo diretti poi verso la casa di Giuseppe, a pochi passi dal centro del paese, e ricordo di aver già visto il fumo uscire dal piccolo camino della forgia. Giuseppe quella mattina era già attivo nel suo laboratorio, così io accesi la telecamera.
Furono tante le emozioni… forse perchè mio nonno faceva anche lui il fabbro, forse perchè anche lui si chiamava Giuseppe, forse perchè l’arte di creare qualcosa con le proprie mani mi ha sempre affascinato. E poi c’è il fuoco, un’attrazione atavica. Giuseppe aveva 92 anni, non era solo un artigiano o un lavoratore del rame, ma un artista. Per ore ha continuato a raccontarmi la sua vita ed il suo mestiere con semplicità, con lucidità e soprattutto con quel sorriso di chi la vita l’ha vissuta fino in fondo, tra le persone che gli hanno voluto bene e un mestiere che si è trasformato in una testimonianza di fatica, di impegno e dedizione che solo quella generazione ha portato avanti. Il resto è racchiuso nel mio video che vuole essere un omaggio a quello che era Giuseppe Tarrone.
Ringrazio ancora Giancarlo, che mi ha accolto con grande generosità e Marco Peroni che mi ha portato a conoscenza di questa grande figura che ricorderò per sempre. Questo filmato fa parte di un progetto più articolato chiamato Arti & Mestieri, dove “arti” sta anche per la parte terminale del braccio, ovvero le mani. Le mani che lavorano, che costruiscono e che creano. Sono persone che raccontano il loro lavoro, sono artigiani che credono nella loro passione, sono artisti che vivono e rappresentano il Canavese” ci ha raccontato Andry Verga, testimoniando la vita di questo incredibile personaggio che rimarrà sempre nei ricordi e nei cuori di tutti i canavesani.