CASTELLAMONTE – Una folla commossa e addolorata ha salutato per l’ultima volta, questa mattina, venerdì 18 agosto 2023, Matteo Gallo. Volontari e soccorritori di tutti comitati di Croce Rossa del Canavese e del torinese, i Vigili del Fuoco, l’Associazione Nazionale Carabinieri, l’Amministrazione di Castellamonte e una rappresentata da Faenza; e ancora il Consigliere Regionale Mauro Fava e moltissimi cittadini, tutti stretti intorno ai famigliari di Matteo.
La bara partita da Cuorgnè è dapprima passata a fare un “saluto” alla sede della Croce Rossa, da dove poi è partito il corteo per recarsi nella Parrocchia Santi Pietro e Paolo, dove è stata celebrata la cerimonia funebre.
“Era un ragazzo allegro e gioioso; generoso e altruista, sempre pronto ad aiutare il prossimo – ha detto Don Angelo Bianchi durante l’omelia – ma qualcosa dentro lo attanagliava. Un dolore che ha nascosto a tutti e che non abbiamo saputo vedere.”
Al termine della Messa, sono stati pronunciati i discorsi da alcuni componenti della Croce Rossa di Castellamonte e dai famigliari.
“Per me sei sempre stato il simbolo del menefreghismo perchè quando decidevi di fare qualcosa non guardavi in faccia nessuno e niente ti poteva fermare! – Ha letto una volontaria – Così come sei sempre stato il simbolo del buonumore, dove c’eri tu non ci si poteva annoiare. Ma contemporaneamente sei stato un emblema di altruismo: per aiutare gli altri eri disposto a scalare le montagne. Solo da poco eri tornato dalla Romagna dove avevi trascorso intere giornate a spalare fango e stavi organizzando una raccolta fondi per le scuole di Faenza. Hai saputo nascondere molto bene le tue angosce, la tua tragica decisione ha colpito tutti come un fulmine a ciel sereno…e restano il rammarico e il rimpianto, uniti ad un immenso dolore, di non aver saputo guardare nel tuo cuore. La “Festa dei 40 anni” non sarà la stessa senza di te. Ciao Matteo. Adesso riposa in pace e, insieme ai tanti, troppi amici che sono andati avanti, veglia sulla “tua” Croce Rossa.”
Un dolore grandissimo mescolato ai sensi di colpa di chi resta. La colpa di non aver capito, di non essere riusciti “a fare abbastanza”. Ma non è facile capire cosa passa nella mente delle persone, anche vicine. Tanto meno capire il dolore e cosa c’è nel cuore di chi sa nasconderlo bene. E su questo la sorella di Matteo, ha lanciato un appello dal pulpito:
“Parlate delle vostre angosce, parlate con qualcuno. Non tenete tutto dentro. Non siete soli.”
La salma di Matteo è stata tumulata nel cimitero cittadino, raggiunto in corteo.
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