CUORGNE’ – Mancano pochi giorni al consiglio comunale aperto, convocato dall’amministrazione cittadina guidata dal Sindaco Giovanna Cresto, su richiesta scritta di 1/5 dei consiglieri comunali, come previsto dal Regolamento stesso del Comune di Cuorgnè sul tema del futuro dell’ospedale, del suo rischio di privatizzazione e quello del pronto soccorso aperto h24. Al consiglio è stata anche invitato l’Assessore alla Sanità, Luigi Icardi, per far chiarezza su un tema così delicato ed importante come quello della Sanità sullo studio commissionato dalla Regione Piemonte e redatto da AGM Project Consulting srl “Sull’Analisi e definizione delle azioni di riordino della rete erogativa dell’ASL TO4”.
Ecco, la risposta dell’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte, non è tardata ad arrivare: “Egregio Sindaco di Cuorgnè, la presente per informarla che non raccoglierò il suo invito a partecipare al Consiglio comunale aperto di martedì 1 agosto, in quanto ritengo la ragione di questa convocazione destituita di ogni fondamento. Il fatto che lei abbia voluto convocare questa riunione esattamente il giorno dopo che il sottoscritto aveva risposto in Consiglio regionale ai quesiti sulla presunta “privatizzazione” dell’ospedale di Cuorgnè, significa che non ha voluto credere all’evidenza di quanto è contenuto nello studio della società AGM Project Consulting e che ho riferito con chiarezza in Consiglio regionale, vale a dire che nessuno ha mai prospettato la privatizzazione dell’ospedale, come appare evidente in tutte le relazioni, nero su bianco. Voler, da parte sua, insinuare il contrario, sollecitando in Consiglio comunale un dibattito sul nulla, significa agire con il deliberato intento di strumentalizzare il tema dell’ospedale, sul quale sarebbe solitamente buona norma non alimentare polemiche di parte. Non intendo, quindi, prestarmi in alcun modo a manovre di questo genere, che ritengo di dubbio gusto, oltre che di scarso respiro politico.
Quanto al merito della questione, intendo tuttavia ribadirle che gli scenari delineati dallo studio della società AGM Project Consulting, partendo da dati oggettivi, non hanno mai ipotizzato alcuna privatizzazione, ma semmai previsto ipotesi non solo di conservazione, ma anche di ampliamento delle prestazioni erogate a favore del territorio in regime di sanità pubblica. Questo ampliamento di offerta è ipotizzato con il contributo di operatori esterni, ma, sempre ed esclusivamente sotto il controllo diretto dell’ASL TO4, quindi, ripeto, in regime di sanità pubblica. Lo studio identifica dei possibili scenari di collaborazione e non di privatizzazione, scenari, peraltro, in nessun modo vincolanti. A testimonianza di quanto affermato, è giusto sottolineare che, indipendentemente dall’analisi, le attività dei due presìdi ospedalieri sono in continuo potenziamento e che, soprattutto l’ospedale di Cuorgné, ha volumi di attività superiori al 2020, sia in ambito ambulatoriale che di ricovero, ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’attività chirurgica. L’impegno sui due presidi rimane pertanto invariato e finalizzato al consolidamento delle attività. Sperando di essere stato chiaro, la saluto cordialmente. Luigi Genesio Icardi”.
Una lettera piccata che non è per nulla piaciuta all’amministrazione cuorgnatese che, di tutta risposta, non è stata di certo zitta: “Egregio Assessore Icardi, in merito alla risposta da lei diffusa a mezzo stampa circa la volontà di non partecipare al consiglio comunale aperto di Cuorgnè del prossimo 1 agosto, sono d’obbligo alcune precisazioni. Il 12 luglio, pur concordando sulla necessità di tenere un consiglio comunale aperto su un argomento tanto importante, avevo chiesto ai gruppi consiliari di minoranza di posticipare lo stesso all’audizione in IV Commissione Sanità, da me richiesta. La minoranza ha ritenuto di non accogliere il mio invito ed il giorno stesso ha richiesto la convocazione del consiglio. Ora, come lei ben saprà, essendo stato sindaco prima ancora che assessore regionale, il sindaco non ha alcuna discrezionalità in merito; in particolare il nostro Regolamento prevede che, in caso di richiesta scritta da parte di 1/5 dei consiglieri il consiglio debba tenersi entro 20 giorni. Conseguentemente ho predisposto la convocazione dello stesso nei termini di legge. Detto ciò, almeno in questo caso, non posso che essere d’accordo con la mia minoranza: c’era bisogno di un consiglio comunale aperto per discutere della situazione del nostro ospedale? Si, assolutamente.
E visto che senza dubbio uno dei principali argomenti sarà proprio lo studio AGM da Lei commissionato, ho ritenuto corretto invitarla. E la sua partecipazione sarebbe stata proficua se, come lei afferma nella missiva, la sottoscritta, la mia amministrazione ed anche i consiglieri di minoranza sono incapaci di comprendere la portata dello studio e soprattutto le sue conclusioni circa l’esternalizzazione del nostro ospedale. Mi spiace che un atto così ordinario come la convocazione di un consiglio comunale, sia pure in seduta aperta a soggetti rappresentanti degli interessi del territorio, sia stato da lei stigmatizzato come l’aver agito “con il deliberato intento di strumentalizzare il tema dell’ospedale”, o ancora come una manovra “di dubbio gusto oltre che di scarso respiro politico”. Un giudizio un po’ pesante nei confronti di un sindaco che ha semplicemente fatto il suo dovere. Ciò che trovo però assolutamente fuori luogo è che un assessore della Regione Piemonte faccia delle valutazioni circa l’opportunità o meno che un sindaco convochi il consiglio della propria città. Aggiungo, e concludo, che ho la fortuna di guidare una lista civica e pertanto gli unici soggetti di fronte ai quali sono e sarò tenuta a rispondere sono i cuorgnatesi, quegli stessi cittadini di cui intendo difendere interessi e diritti, a partire da quello alla salute. Cordialità. Giovanna Cresto”.
Il consiglio comunale aperto è previsto per martedì 1 agosto alle 17 presso l’ex Chiesa della SS Trinità, alla quale sono invitati i cittadini, tutte le Amministrazioni, non solo del Canavese ma dell’intera ASL TO4, le sigle sindacali, le associazioni, gli Ordini ad aderire perché si conduca un’unica battaglia e che questa si estenda a tutela di altri territori regionali.
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