BORGARO – C’è lo spettro delle sanzioni. Ci sono gli appelli al buon senso e c’è stata anche l’iniziativa, provocatoria, promossa dall’associazione Commercianti. E c’è ancora, purtroppo, il problema. Il problema delle deiezioni canine non raccolte dai legittimi proprietari degli cani che, oltre a dimostrare scarsissimo senso civico, contribuiscono a dare una brutta immagine della città oltre che creare problemi ai pedoni. Un tema di cui si è parlato anche nel corso dell’ultimo Consiglio comunale grazie ad una proposta presentata da Cinzia Tortola, del Movimento Cinque Stelle.
«La prima cosa da dire è che in questi casi il colpevole non è il cane, ma il proprietario dell’animale o comunque chi lo porta a spasso che non raccoglie i “bisogni” con paletta e sacchetto – spiega – La proposta presentata verte sulla possibilità di risalire ai responsabili mediante l’analisi delle deiezioni abbandonate dal proprietario. Il cane, ovviamente, deve essere regolarmente iscritto all’anagrafe canina e aver fatto un semplice tampone salivare per essere registrato in una banca dati già prevista per legge. Abbiamo chiesto all’Amministrazione di proporre la copertura dei costi annessi grazie ad uno sponsor, per esempio Seta, e prevedere un anno di “esonero” dei costi per il tampone salivare da parte dei proprietari al fine di mettersi in regola. La nostra non è certo l’unica proposta percorribile, ma quantomeno poteva essere presa in considerazione, dal momento che il problema persiste».
Ma il voto della maggioranza è stato negativo, un po’ per i costi che ne scaturirebbero, un po’ perché si sta lavorando per far pattugliare il territorio da personale in borghese per cogliere sul fatto i trasgressori, un po’ per il previsto inasprimento delle sanzioni previste. «Non ho dubbi sul fatto che si stiano occupando di questo problema – ribadisce – Ma quante sanzioni sono state fatte, per questo motivo, dal 2021, anno in cui è stato introdotto il regolamento, ad oggi? E quante sono state pagate? E quanto viene a costare, sempre che venga fatto, il servizio di pulizia aggiuntivo dei marciapiedi? I costi sono sempre a carico della cittadinanza, che subisce anche i disagi di questa situazione. Forse valeva la pena approfondire la nostra proposta, per valutarne le possibilità di applicazione e di trovare degli sponsor per sostenere i costi. Del resto le norme ci sono: il problema è farle rispettare. Un’Amministrazione attenta ai bisogni del territorio ha il dovere di ricercare soluzioni, anche sperimentali, per risolvere i problemi in modo sostenibile e sopportabile come costi e impegno di risorse».
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