PONT CANAVESE – Un bel momento di confronto, dove piatti di diverse tradizioni sono stati preparati appositamente da studenti, famiglie, professori e dirigenti scolastici, al fine di dare vita ad una cena interculturale, capace di unire e di far passare qualche ora in allegria e spensieratezza.
E’ quello che si è svolto recentemente a Pont Canavese e che ha visto protagonisti gli alunni e le alunne delle classi Prime della scuola secondaria cittadina e di quella di Locana. Così, lo scorso 8 giugno, in tanti si sono ritrovati intorno ad una tavola imbandita, iniziativa che ha lanciato un bellissimo messaggio di collaborazione ed integrazione.
L’idea è nata nell’inverno scorso dai professori Simone Sandra e Claudia Pezzetti, i quali hanno proposto un piccolo ma importante progetto, atto a permettere di studiare il legame esistente tra le varie regioni del mondo ed il cibo.
Colta con entusiasmo la proposta, e dopo aver stilato un menù (capace di rispondere alle varie esigenze ed ai bisogni delle principali confessioni religiose e tradizioni filosofiche mondiali), nelle settimane scorse si è deciso di trasformare lo studio “sulla carta” in qualcosa di reale, di tangibile, che è quindi sfociato in una gustosa e partecipata cena.
Grazie al benestare della dirigente Antonijeta Strollo, la quale ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, che tra l’altro ha di fatto trasformato la scuola altocanavesana in un’accogliente “casa” dove tutti hanno potuto condividere le proprie culture e le proprie esperienze, il tutto è stato condotto in porto.
I protagonisti del progetto si sono dati da fare, in maniera da preparare le varie pietanze, dal cous-cous marocchino all’insalata russa e al semolino piemontesi, dal koshari egiziano alla salata di vinete e alle sarmale romene, dai bliny russi ai syrniki ucraini, dal Butterstollen tedesco al guacamole sudamericano e molte altre leccornie.
Ritrovatisi, come detto, per gustare tali prelibatezze, i ragazzi hanno avuto anche l’occasione di presentare ai tanti genitori presenti ciò che avevano preparato a livello didattico, dando così vita ad un ulteriore bel momento, che è stato apprezzato ed applaudito.
Un modo eccellente (e gustoso) per lanciare un messaggio di fratellanza e collaborazione, ma anche l’occasione per ribadire che la scuola non è “semplice” veicolo di formazione culturale, bensì è mezzo imprescindibile per la crescita umana dei nostri giovani.
