VOLPIANO – Se qualche esile speranza c’era stata per i lavoratori della Arihant, quelle stesse, esili, speranze sono tramontate ieri, quando gli 85 lavoratori hanno ricevuto la lettera di licenziamento a firma del curatore fallimentare Gianpiero Nebiolo. Poche righe, che riassumono gli ultimi travagliati giorni di quella che era stata la Karcher, e che passando di proprietà in proprietà si era lentamente diretta verso il baratro: «Con sentenza del 5 maggio 2023, depositata presso la cancelleria il 15 maggio 2023, il Tribunale di Ivrea ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale Arihant, nominando giudice delegato la Dottoressa Papalia Meri e curatore lo scrivente. Stante la cessazione dell’attività e l’impossibilità di ricollocare i lavoratori, lo scrivente si vede costretto a comunicarle il recesso dal rapporto di lavoro per cessazione dell’attività dall’8 giugno». Le ultime parole servono per ricordare che la domanda di indennità Naspi deve essere presentata all’Inps entro 68 giorni dalla data di comunicazione del licenziamento.
Che la situazione fosse di difficile risoluzione era apparso chiaro sin dall’inizio di maggio. Da quando, cioè, l’azienda era stata messa in liquidazione. Una doccia fredda per i lavoratori che, una volta terminata le commesse Karcher, avevano visto in una nuova linea di produzione quello che sarebbe dovuto essere il futuro dello stabilimento, oltre che il loro. Ma poi le situazioni debitorie troppo pesanti, il cambio di rotta di potenziali investitori che avrebbero potuto apportare nuova linfa, avevano fatto tramontare anche quell’ipotesi. E a nulla è servita la mobilitazione dei sindacati, dell’amministrazione comunale di Volpiano e dei sindaci dei Comuni vicini, da quelli cioè da cui provengono molti dei lavoratori, e anche degli assessorati regionali che sono stati coinvolti nella battaglia per dare una speranza alla Arihant. Ora, per gli 85 lavoratori, inizia la parte più difficile: trovare un nuovo lavoro e far ripartire la loro vita.
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