SAN BENIGNO – Si respira un cauto ottimismo per quanto riguarda la situazione dei medici di base. In un recente incontro tra il Sindaco Alberto Graffino e i vertici dell’Asl, è stata delineata una soluzione al problema: da un lato il Comune individuerà i locali destinati ad ospitare gli ambulatori, dall’altro l’Asl farà opera di persuasione affinché dei medici decidano di insediarsi in quel di San Benigno.
Anche perché la situazione all’ombra di Fruttuaria dal punto di vista dei medici di base non è delle migliori: «Nel nostro distretto San Benigno e Volpiano fanno ambito a sé, con un totale di circa 21mila abitanti per 12 medici complessivi, il che vuol dire circa un medico per 1.758 pazienti – ribadisce Graffino – Valori che superano la media nazionale, che pone un medico per 1.400 pazienti». E finché si ragiona sulle medie, è un discorso. Ma la prospettiva cambia quando dalla media si scende nel dettaglio: di quei dodici medici, nove lavorano a Volpiano, due a San Benigno e uno divide lo studio tra i due centri. E allora il rapporto medico/pazienti si abbassa per Volpiano ma si alza, fino ad arrivare a un medico per circa 2.260 pazienti per San Benigno. «Oggi come oggi solo 3.760 cittadini del nostro Comune, sui 5.794 aventi diritto, ha la possibilità di avere il proprio medico sul territorio. Circa il 35 per cento è costretto a “migrare” nei Comuni limitrofi – prosegue Graffino – E la cosa peggiorerà ulteriormente da settembre, quando uno dei medici si trasferirà in altro distretto per motivi famigliari.
A quel punto 3.100 cittadini, più della metà, non avranno più il proprio dottore sul territorio comunale, e saranno costretti ad andare altrove. E non è possibile che così tante persone debbano raggiungere il proprio medico in un Comune vicino». Anche perché, ovviamente, chi ha bisogno di un dottore ha un problema di salute, e chi ha un problema di salute magari non se la sente di fare qualche chilometro in auto, nella migliore delle ipotesi, o su un mezzo pubblico, nella peggiore. «Infatti i maggiori utenti dei medici di base sono persone fragili, anziani, a volte con problemi di mobilità – aggiunge – E una situazione simile la viviamo anche con i pediatri: da quasi otto anni più di trecento minori di sei anni sono senza pediatra sul territorio comunale». Un problema più volte evidenziato, e per ora rimasto senza risposta, o con risposte interlocutorie. Almeno sino a mercoledì. Quando, grazie all’incontro richiesto e ottenuto, è stato possibile definire quantomeno una linea di intervento.