LEINI – L’ultimo intervento risale a poco meno di un anno fa. Era fine giugno quando la violenta, violentissima grandinata che si era abbattuta sulla zona aveva creato problemi anche alla copertura della scuola “Casalegno”. Problemi che erano stati risolti con una serie di lavori che avevano permesso alla scuola di aprire regolarmente i battenti a settembre, alla ripresa delle lezioni. A qualche mese di distanza i problemi sono tornati. E questa volta non c’è stato di mezzo un evento climatico eccezionale, come era successo a giugno, ma una pioggia (prolungata, certo. Decisa, certo) che nulla ha a che vedere con il mezzo tornado che si era verificato allora.
Questa mattina, 19 maggio, gli operatori delle scuola si sono accorti che nelle aule situate all’ultimo piano erano presenti numerose infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto. Talmente numerose da costringere la dirigenza a chiudere le aule e i corridoi antistanti, e cercare soluzioni di fortuna per gli alunni rimasti senza una tetto. «E, purtroppo, non abbiamo aule libere. Per cui siamo riusciti a spostare alcuni ragazzi nell’aula di informatica, altri nell’aula magna, altri ancora nell’ufficio della presidenza e della vice presidenza – spiega la dirigente Antonella Viola – E abbiamo immediatamente avvertito il Comune che ha inviato tecnici e operai per capire cosa fosse successo».
Stando alla relazione stilata dagli uffici comunali, la colpa dell’evento sarebbe da imputare ai piccioni che, nel tentativo di trovare riparo per il loro nido, avrebbero smosso e rotto alcune tegole. I lavori per ripristinare la copertura partiranno già nella giornata di domani, e dovrebbero chiudersi presumibilmente mercoledì. «Da parte nostra ci siamo attivati per trovare una soluzione per le classi rimaste senza aule, dal momento che il laboratorio di informatica e l’aula magna possono essere impiegate ancora, ma presidenza e vice presidenza sono state una soluzione tampone. Impensabile fare le lezioni in quegli ambienti – prosegue – La possibilità di trasferire temporaneamente le classi alle elementari si è dimostrata non funzionale per più di un motivo. Per esempio sarebbe un problema per gli insegnanti al cambio dell’ora, costretti a correre da una scuola all’altra e a lasciare i ragazzi incustoditi per periodi anche piuttosto lunghi».
E allora non si è potuto fare altro che riesumare la vecchia (non troppo) e cara (non troppo) Dad, la didattica a distanza. «Quattro classi, per i primi giorni della prossima settimana, seguiranno le lezioni da casa – conclude Viola – Abbiamo scelto per questa soluzione classi che non abbiano al loro interno portatori di handicap per non creare eccessivi disagi alle famiglie. E confidiamo che i ragazzi possano rientrare al più presto nelle loro aule».
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