RIVAROLO CANAVESE – È stata inaugurata ieri, sabato 6 maggio 2023, presso il Castello Malgrà, la mostra intitolata “Il Vallesusa, storie di un cotonificio non solo rivarolese”. Una bella esposizione che ripercorre, nelle sale dell’antico maniero, la storia di una delle principali industrie del Piemonte tra la metà del 1800 sino al fallimento nel 1965.
Il Cotonificio Vallesusa, all’epoca fiore all’occhiello della città, rappresenta un pezzo di storia importante dell’intero territorio canavesano.
Le origini risalgono al 1843 con gli investimenti avviati da Maurizio Farina e dalla famiglia Chiesa per realizzare una prima manifattura nell’area tra l’attuale viale Berone e la stazione ferroviaria. Nel 1870 venne costruito un nuovo stabilimento a nord dell’abitato e negli anni Trenta del Novecento l’impianto fu acquisito dal Cotonificio Vallesusa dei cotonieri elvetici Wild e Abegg, società che coinvolgeva oltre 8.000 dipendenti. Nel 1954 il Vallesusa venne acquistato da Giulio Riva, imprenditore milanese che con operazioni spregiudicate si era imposto sulla scena industriale lombarda. Grazie agli aiuti del Piano Marshall e all’ammodernamento dei macchinari negli anni Cinquanta le produzioni Vallesusa raggiunsero popolarità nell’ambito della moda, anche grazie alle pubblicità su Carosello. Nel 1960 Felice Riva ereditò dal padre un colosso industriale con 24 stabilimenti e 15.000 dipendenti: la maggior attenzione per la vita mondana a discapito delle questioni aziendali e i contrasti con le maestranze, insieme a scelte finanziarie azzardate, determinarono il fallimento nel 1965. Successivi passaggi di proprietà e ridimensionamenti si conclusero, per Rivarolo, con la chiusura definitiva nel 2009. Per decenni il Vallesusa ha offerto lavoro a molte famiglie rivarolesi e dei comuni limitrofi, rappresentando anche un’occasione di riscatto sociale e di crescita culturale, soprattutto per le maestranze femminili.
L’intera storia è ben rappresentata e illustrata dalle riproduzioni di documenti da archivi pubblici e privati e dalle fotografie esposte. Un tuffo nello sviluppo della città, in un passato non così lontano che probabilmente le nuove generazioni non conoscono.
La mostra è realizzata dall’Associazione Amici del Castello Malgrà in collaborazione con la Biblioteca “Domenico Besso Marcheis” e promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo della Città di Rivarolo.
Segna l’apertura al pubblico stagionale del Castello Malgrà che cade, quest’anno, con i 30 anni di attività dell’Associazione. Trent’anni di impegno e lavoro in totale volontariato nel curare l’antico maniero e farlo conoscere. Oltre ad ammirare la mostra, che resterà aperta fino al 1 ottobre, tutte le domeniche dalle 15 alle 19, sarà infatti possibile effettuare una visita guidata al Castello e conoscere anche la sua storia. Il Castello Malgrà fu costruito dai Conti di San Martino a partire dal 1333 come presidio militare, poi trasformato in residenza nel XV secolo, con interventi settecenteschi soprattutto nell’ala nord, che ospita la mostra, fino al restauro in stile neomedievale curato da Alfredo D’Andrade e Carlo Nigra tra il 1884 e il 1926. Per visite guidate da parte di classi e gruppi in orari infrasettimanali è possibile invece prenotare contattando gli Amici del Castello al 333.1301516 o la Biblioteca comunale allo 0124.26377.