VOLPIANO – Un immobile, situato in via Basta e confiscato a suo tempo alla criminalità organizzata, è entrato a far parte, gratuitamente, del patrimonio comunale. La cosa era nell’aria da qualche tempo, ma l’iter burocratico che accompagna queste operazioni è sempre, e per ovvi motivi, piuttosto tortuoso, e i tempi piuttosto lunghi. La pratica si è conclusa nei giorni scorsi, e solo nel corso dell’ultimo Consiglio comunale l’argomento è stato portato all’attenzione del parlamentino, venendo approvato a larghissima maggioranza. Ma non all’unanimità, dal momento che il provvedimento ha visto l’astensione del Consigliere Maria Grazia Bigliotto. Un voto, su un tema così delicato e importante, che non è passato inosservato.
«Ammetto di essere stata un po’ superficiale, forse, nell’affrontare questo tema – conferma – Nel senso che non sono abituata a motivare anche i voti di astensione, e probabilmente in quell’occasione avrei dovuto farlo, per evitare che passassero messaggi strani. Tipo che ero contraria o comunque non completamente favorevole a questo provvedimento. Per cui sgombero il campo da dubbi e illazioni. Sono assolutamente favorevole all’acquisizione dell’immobile. Sia perché è comunque un bene che entra nella disponibilità dei Comune, sia per la storia di quel bene». Detto questo, resta il voto di astensione: «Che non è per l’acquisizione del bene in sé, anche perché si tratta di un atto dovuto. Tutto l’iter non dipende dal Comune: le gestione avviene ad alto livello – aggiunge – La mia astensione era dovuta al fatto che ancora non esiste un progetto per quella struttura, non esiste una finalità. Ancora non sappiamo cosa farcene, insomma.
Quando si costruirà un progetto, quando ci sarà un’associazione che lo gestirà, quando sarà chiaro il fine sociale a cui sarà destinata, allora sarà possibile esprimere un giudizio. Dare voto favorevole o sfavorevole, ma a ragion veduta, su qualcosa di concreto questa volta messo a punto dall’Amministrazione. Di tutto questo al momento non c’è traccia. E in queste condizioni, anche un fatto positivo, come l’acquisizione di un bene, può avere ricadute negative, perché se non lo si usa, se non lo si “vive”, un edificio finisce con il deteriorarsi, e comportare un costo per la collettività per la sua manutenzione».
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