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VALPERGA – La Sanità e le sue problematiche al centro del dibattito (FOTO)

Si è cercato di fare un po' di chiarezza sulla situazione

VALPERGA – La questione sanità e le problematiche che il territorio del Canavese sta affrontando sono state le tematiche al centro dell’attenzione del dibattito che ieri, giovedì 20 aprile 2023, si è tenuto nelle sale del Circolo Arci “Spazi di Società” di Valperga.
A cercare di fare un po’ di chiarezza sulla situazione attuale sono stati, introdotti da Gabriele Francisca, due noti medici canavesani, ovvero Mauro Salizzoni, chirurgo e consigliere regionale del Piemonte, ed Alberto Rostagno, che è anche primo cittadino di Rivarolo.
Al tavolo dei relatori anche Riccardo Tessarini, portavoce del Comitato Salute pubblica Alto Canavese, formatosi affinché si faccia qualcosa di concreto per la riapertura del Pronto soccorso dell’ospedale Cuorgnè.

Nel corso dell’evento, che in via Pierino Grosso ha visto una buona affluenza di pubblico, si è anche toccato un altro tema importante come quello della realizzazione del nuovo ospedale del Canavese, ma anche la questione della “casa della salute” e dei medici di base, oltre alla riattivazione dell’ex nosocomio di Castellamonte.
Tanta “carne al fuoco”, argomenti che toccano da vicino la gente e che vedono discutere in maniera aperta anche le amministrazioni e la politica locale. “La sanità di territorio, attualmente, in Italia non sembra essere in grado di dare risposte ad una popolazione che invecchia e che ha bisogno – ha sottolineato Rostagno – Ed è per questo che c’è bisogno di una revisione della sanità, anche perché quella territoriale e quella ospedaliera troppo spesso appaiono scollegate”.


Le “case della salute” vengono considerate una possibile soluzione: “Quello che preoccupa – ha detto il medico e amministratore rivarolese – che sino ad ora si è parlato della parte edilizia, ma il problema è che si rischia di ritrovarci con delle scatole vuote, perché chi ci lavorerà visto la penuria di dottori ed infermieri attualmente esistente?”.
Salizzoni, invece, ha rimarcato che per stare al passo con i tempi occorre una maggiore tecnologia a disposizione dei medici: “Perché anche una semplice visita oggi è cambiata rispetto al passato. La sanità, purtroppo, si sta disgregando e i Pronto soccorso sono in difficoltà, paragonabili a dei gironi infernali”.
Ed aggiunge: “Da anni si sta investendo troppo poco, finendo per delegare troppo al settore privato. Servono senza dubbio delle strutture intermedie che permettano di non intasare i Pronto soccorso e le “case di comunità” sarebbero un primo filtro ideale, ma occorre il personale per farle funzionare”.

Riccardo Tessarini ha invece rimarcato che il Comitato, nato da qualche mese, è figlio della necessità di far riaprire il Pronto Soccorso cuorgnatese: “E’ un presidio montano, che è tutelato, che va assolutamente preservato. L’obiettivo è di smuovere le coscienze e cercare di far sì che questo servizio, fondamentale, torni attivo il prima possibile”.
Infine, il discorso ospedale nuovo: “In occasione di una recente riunione dei sindaci l’assessore Icardi ha ribadito che i soldi ci sono e che se dovesse mancare qualcosa ci si può rivolgere anche al privato. Va bene, però è da mesi che attendiamo una risposta sulla scelta del sito e questa tarda ad arrivare”.


Sull’argomento anche Salizzoni ha detto la sua: “Da anni sostengo che se ci fosse il famoso “buco di Montenavale” ad Ivrea la questione sarebbe risolta. Invece resta questa divisione che crea discussioni. Il nuovo ospedale di Ivrea e delle Canavese deve essere facilmente raggiungibile e posizionato in un luogo strategico, tenendo conto naturalmente di tutte le questione legate al territorio ed alla sua morfologia. Intanto, però, va potenziato il Pronto Soccorso di Cuorgnè finché non ci sarà la struttura futura”.

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