VOLPIANO – Un lungo viaggio nella memoria, attraverso gli anni di piombo che hanno insanguinato la penisola tra la fine degli anni ’60 e la prima metà degli anni ’80, quello proposto nella mattinata di sabato 25 marzo, dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia. Ad accompagnare il pubblico nel ripercorrere alcune pagine della nostra storia recente, il Generale Mauro Tornatore, all’epoca degli anni di piombo carabiniere di stanza a Torino, e che in quella veste aveva partecipato all’arresto di Patrizio Peci, capo della colonna torinese delle Brigate Rosse (nella stessa operazione era stato arrestato anche Rocco Micaletto, capo della colonna genovese).
Un arresto importante, non solo perché aveva “decapitato” una delle colonne più attive, ma anche perché in seguito all’arresto, Peci aveva scelto la strada del pentimento: con le sue rivelazioni aveva permesso di smantellare la colonna genovese, di ricostruire nel dettaglio molte delle operazioni compiute a Torino (ma non solo) e di far comprendere organizzazione e modo di operare delle Bierre. Una collaborazione pagata a caro prezzo: perché se da un lato le sue rivelazioni gli avevano fatto ottenere uno sconto di pena e la possibilità di rifarsi una vita (a tutt’oggi vive con la sua famiglia con una nuova identità e in una località segreta), dall’altro avevano portato al sequestro prima, e all’uccisone poi del fratello Roberto da parte di quelli che fino a poco tempo prima erano stati i suoi compagni nella lotta armata.

La narrazione ha ripercorso, nonostante qualche imprecisione imputabile alla foga del racconto, le operazioni salienti del gruppo armato, concentrandosi in particolare modo sugli avvenimenti che si erano svolti a Torino, una delle zone più “calde” data la presenza della Fiat. A portare il loro saluto all’incontro, moderato da Giovanni Ravalli, oltre ai vertici del circolo cittadino, anche l’Onorevole Fabrizio Comba e la Senatrice Paola Ambrogio.
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