CANAVESE – Le Giornate del Fai di Primavera sono state un successo. Lo scorso fine settimana, sabato 25 e domenica 26 marzo, hanno aperto al pubblico alcuni luoghi simbolo canavesani, ovvero il Santuario della Madonna del Bosco di Ozegna, l’ex chiesa della SS.Trinità e il Teatro Pinelli di Cuorgnè e il Castello di San Giorgio a Valperga.
Per tutte le due giornate l’affluenza è stata altissima, e i giovani ciceroni, gli studenti del XXV Aprile – Faccio di Cuorgnè e Castellamonte, del IIS Aldo Moro di Rivarolo e del Liceo Botta di Ivrea si sono impegnati per illustrare al pubblico la storia di questi luoghi.
Il santuario della Madonna del Bosco e l’ex convento francescano a esso connesso formano un complesso di edifici che sorge ad Ozegna È stato edificato sul luogo dove, il 21 giugno 1623, il ragazzo Giovanni Guglielmo Petro avrebbe avuto un’apparizione della Madonna, dopo la quale guarì da una grave forma di afasia che gli impediva di parlare. Quest’anno si celebrano i 400 anni dalla sua costruzione.
Il teatro comunale “Pinelli” di Cuorgnè è situato nel centro storico cittadino. La sua realizzazione risale al 1886 e, rispetto ad altri piccoli teatri piemontesi realizzati anch’essi in epoca ottocentesca, presenta la peculiarità di essere stato ricavato all’interno di una Chiesa seicentesca facente parte di un convento di monache benedettine.
Dal 1886 il teatro fu gestito direttamente dal Comune fino al 1919, in quest’anno fu dato in affitto a privati, che vi insediarono il cinema comunale. Gli arredi di scena e i fondali furono trascurati e in parte danneggiati. Dal 1983 l’edificio non è più stato utilizzato a funzione di pubblico spettacolo in quanto carente rispetto alla normativa vigente in materia di sicurezza. Oggi si presenta completamente restaurato.
La Chiesa della SS. Trinità, sempre a Cuorgnè, era il centro dell’attività devozionale dei confratelli, che la vollero costruita di vaste dimensioni e decorata da buoni artisti senza badare a spese, simbolo visibile della loro influenza e potere. Ricostruzioni ed abbellimenti si susseguono con ritmo frequente dal 1580 alla fine del 1800.
Infine il Castello di Valperga, risalente al X secolo; è caratterizzato da torri che circondano diversi edifici aggiunti via via con il tempo. Il nome Valperga potrebbe derivare dal celtico vald (selva) e dal burgundo berg (monte). Forse i primi residenti furono i nobili Silvesco e Droenghi di Canava, già padroni di Salto e Comischio, anche se la tradizione locale lo considera costruito dai conti del Canavese Ardicione (o Arduino), ritenuto discendente dal Re Arduino, ed i figli Guido (o Wildo) e Ardicino.
Soddisfatta la delegazione Fai Ivrea e Canavese e le amministrazioni dei tre comuni per la riuscita: un modo per far conoscere le bellezze patrimoniali canavesane.
© Riproduzione riservata - vietato l'utilizzo di testi, video e foto se non espressamente autorizzato dall'Editore. Ci scusiamo per i loghi evidenti su foto e video ma siamo obbligati a causa di alcuni colleghi per niente professionali
Per restare sempre informato con ObiettivoNews, iscriviti ai nostri canali gratuiti:
la newsletter di WhatsApp per le notizie di Cronaca (per iscriverti invia un WhatsApp con scritto NEWS ON al 342.8644960);
il nostro canale Telegram (ObiettivoNews);
il nostro canale WhatsApp https://whatsapp.com/channel/0029Va9vIQO30LKS6x1jWN14 con le notizie selezionate dalla nostra redazione.