CASELLE – Un lungo elenco di nomi. Nomi di bambini. Piccoli, piccolissimi, addirittura non ancora nati e già morti per colpa della mafia. Si è concentrata sui più piccoli l’attenzione della Commissione Pari Opportunità e per la Promozione della Legalità che, martedì 21 marzo, ha celebrato la Giornata della Memoria e dell’Impegno a ricordo delle vittime innocente della mafie. La cerimonia si è tenuta al Prato Fiera, nei pressi del monumento contro la mafia e della terga e dell’albero d’ulivo posizionati in ricordo di Claudio Domini e delle altre giovani vittime. A leggere i nomi, oltre ai membri della Commissione, anche una folta delegazione dell’Amministrazione comunale, maggioranza e opposizione, insieme una volta tanto per prendere posizione contro la criminalità organizzata.
«Un grazie a sindaco, assessori e consiglieri che si sono prestati per la lettura di questi nomi – ha sottolineato la Presidente della Commissione, Chiara Mingrone, in chiusura di cerimonia – In un mondo perfetto una lista di questo tipo non dovrebbe esistere. Purtroppo non possiamo cambiare il passato, ma tutti noi possiamo impegnarci perché questo elenco non si allunghi ulteriormente nel futuro. Come aveva evidenziato il giudice Falcone, “La mafia è un fatto umano, e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà una fine”: il nostro dovere è quello di ricordare le vittime innocenti, di fare memoria, di diffondere informazioni perché la mafia non possa mettere radici. E non è un caso che questa giornata coincida con un simbolo di rinascita come il primo giorno di primavera».
Assente a causa di un malanno, ma presente nello spirito la Vice presidente della Commissione Angela Grimaldi, che ha affidato ad un messaggio letto dalla presidente Mingrone il proprio pensiero: «Facciamo memoria. Perché è alto dovere morale ed umano, ma non come semplice atto meccanico: facciamo memoria per manifestare forte il nostro “no” alle mafie. Mafie che tolgono la vita, distruggono famiglie, rendono schiavi. Alziamo la voce manifestando la nostra vicinanza ai familiari sprofondati in un abisso di dolore e di perdita. Abbiamo sentito il loro dolore e la loro forza proprio qui, sul nostro territorio, quando abbiamo ospitato Graziella Accetta, madre di Claudio Domino, che si è fatta portavoce di tutti i familiari parlando con le giovani e i giovani dell’istituto Comprensivo di Caselle. Facciamo memoria insieme, con forza, con credo e con determinazione perché si trasformi in un boato il nostro “no” alle mafie».
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