LEINI – In pochi, probabilmente, avranno mai fatto caso a quella via che, staccandosi da via Torino ai confini con Mappano, si inoltra nella zona industriale. E se qualcuno ci avrà fatto caso, non si sarà posto il problema di chi sia quel Tommaso Agudio cui la strada è intitolata. A riportare in auge la sua figura, Promo Eventi che, con il patrocinio del Comune, ha promosso per il pomeriggio di sabato 25 febbraio, a partire dalle 14, al teatro Pavarotti, un convegno con esposizione intitolato “Da Tommaso Agudio al mondo passando per Leini. Storie e prospettive dei trasporti a fune” (l’ingresso è libero sino ad esaurimento posti).
Tommaso Agudio, nato nei dintorni di Lecco nel 1827, è stato molte cose. Anche deputato del Regno di Sardegna per due legislature (la settima e l’ottava). Tra i suoi provvedimenti parlamentari, il voto favorevole al trattato che riunisce Nizza e la Savoia alla Francia, risponde ad una interpellanza sui mezzi di comunicazione della Liguria con la Toscana, vota a favore dell’acquisto di materiale mobile per le strade ferrate dello Stato e omaggia il Parlamento di 400 copie dei rapporti sul suo nuovo sistema di locomozione per le strade ferrate. Già, perché al netto della passione politica, il suo interesse principale è proprio questo. La mobilità. Dopo essersi laureato in Matematica e Fisica all’Università di Pavia si laurea anche in Architettura. Dall’Italia si sposta in Francia, a Parigi, dove si specializza in Meccanica e Metallurgia all’Ercole Centrale des Arts et Manufactures.
Trova lavoro come capo ufficio tecnico nell’impresa che realizza la linea ferroviaria Parigi – Mulhouse e, nel 1861, fonda la Agudio. Nel 1874, nell’ambito della ferrovia del Moncenisio, progetta il piano inclinato di Lanslebourg – MontCenis. Si specializza, quindi, nelle forti pendenze, sviluppando soluzioni di trazione innovative che vengono applicate anche al Massiccio del San Gottardo. Dieci anni dopo realizzare una delle sue opere più riuscite, e attiva ancora oggi: la pittoresca funicolare che collega Sassi al Colle di Superga. Le sue teorie, le sue scoperte, le sue innovazioni sono oggetto di numerose pubblicazioni che scrive tra il 1878 e il 1888. Poi le sue creazioni, le sue rotaie, le sue funivie oltrepassano i confini europei e arrivano in tutto il mondo: una delle più famose è quella che, a Rio De Janeiro porta dalla Praca General Tiburcio al Pan di Zucchero (immortalata anche in un famoso film di James Bond…).