CANAVESE – Sono tanti gli appuntamenti dedicati alla “Giornata della Memoria” di domani, venerdì 27 gennaio. A Lombardore sono previste una serie di letture, incentrate sul tema dei campi di concentramento, già avviate nei giorni scorsi e che culmineranno, nella mattinata di domani, grazie all’incontro con un parente stretto di una persona deportata ad Auschwitz e sopravvissuta all’Olocausto. Un evento che coinvolgerà alunni, insegnanti e rappresentanti dell’Amministrazione comunale nel centro ricreativo culturale di piazza Don Lanterno. È la proposta che il Comune mette in campo in occasione della Giornata della Memoria.
«Come ha detto Liliana Segre “Coltivare la memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta in un mondo così pieno di ingiustizie e sofferenze a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” – spiega l’Assessore alla Cultura Silvia Nipote – Il 27 gennaio è il 78° anniversario dell’ingresso dell’ingresso dell’Armata Rossa nel campo di concentramento di Auschwitz. E come dice la Segre, questo evento non deve essere soltanto l’occasione per ricordare la brutalità del nazismo ma uno spunto di riflessione per ragionare su temi sempre attuali e mantenere viva la memoria affinché gli errori del passato non si debbano più ripetere in futuro».
A San Maurizio, invece, sarà presentato (grazie al lavoro di Anpi e Comune) il diario di prigionia, nel lager di Mauthausen, scritto da Gustavo Meltzeid. Una figura di grande rilievo, quella di Meltzeid: ungherese, classe 1895, si laurea in pittura e scultura. Nella Prima Guerra Mondiale è ufficiale nell’esercito austro – ungarico e viene decorato con la medaglia d’oro per la vittoria ottenuta a Caporetto. Al termine della guerra si dedica allo sport: grazie alla sua stazza e alla sua forza diventa campione nazionale di lotta greco – romana. Disciplina per la quale si prepara a partecipare ai giochi olimpici: un’avventura svanita all’ultimo per un banale infortunio, e la vittoria ai giochi olimpici va ad un lottatore che Gustavo ha sempre sconfitto. Si trasferisce in Italia, a Pianezza: qui lavora ai monumenti che il regime dedica ai Caduti. Si sposa, mette su famiglia. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale entra nella Resistenza, operando, con il nome di “Maggiore Duller” sia nel cuneese, a fianco di Duccio Galimberti, sia a Torino, con il generale Perotti. Tradito, viene arrestato e deportato. Riesce a sopravvivere e, tornato a Torino, fa arrestare e condannare la persona che l’aveva tradito. Allo scoppiare della rivoluzione in Ungheria, nel 1956, si fa in quattro per inviare aiuti umanitari nella sua madre patria. Morirà l’anno successivo, a causa delle malattie contratte nel campo di concentramento.
Il libro “Siamo liberi” racconta la sua esperienza di prigioniero, prima a Fossoli e Bolzano, e poi a Mauthausen. Con le letture di Roberto Canova, e il coordinamento di Franco Brunetta, a tratteggiare la sua figura, la sua vita, la sua esperienza, saranno Anna e Guglielmo Meltzeid. L’appuntamento è per la serata di domani, venerdì 27, a partire dalle 20.30, presso “Le person dij Partigian”, in via Bò 4. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. È raccomandato l’uso della mascherina.
Anche a San Benigno appuntamento con la memoria nei locali della biblioteca comunale che ospiterà l’evento, dedicato alle famiglie, così come accaduto per celebrazioni analoghe organizzate negli ultimi tempi, sarà costituito da vari momenti. Ad aprire la serata, attorno alle 20.45 di venerdì 27, sarà la proiezione del cortometraggio “La stella di Andra e Tati”. Un corto, realizzato da Rosalba Vitellaro e Alessandro Belli, che ripropone la vera storia di Alessandra e Tatiana Bucci, due sorelle di 4 e 6 anni deportate nel campo di concentramento di Auschwitz assieme a madre, nonna, zia e cugino. Un campo da quale riuscirono ad uscire vive solo perché scambiate, erroneamente, per gemelle. A seguire le letture tratte dal libro “Le valigie di Auschwitz” di Daniela Palumbo: la storia di quattro ragazzini (Carlo, Hanna, Emeline e Dawid) che vivono sulla propria pelle l’orrore della deportazione. La serata proseguirà con l’accompagnamento musicale assicurato da Gabriele Amante, Matteo Castellani, Alessandro De Palma, Alice De Palma e Andrea Scaglia e, per finire, e per fornire ulteriori spunti di riflessione, uno spezzone del film “La vita è bella”, di Roberto Benigni.
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