LEINI – I fatti sono questi. Il Pd avanza una richiesta all’Amministrazione per andare incontro alle esigenze delle donne leinicesi. In buona sostanza chiede tre cose: installare un distributore di assorbenti gratuiti (e possibilmente ecosostenibili) nei bagni femminili delle scuole medie; attuare una qualche forma di sostegno (a discrezione dell’Amministrazione stessa, e quindi attraverso voucher piuttosto che contributi o comunque nel modo che ritiene più opportuno) a favore delle donne per l’acquisto di questi prodotti e, terza cosa, rendere i provvedimenti strutturali. La Giunta approva una parte della richiesta, lasciando fuori quella legata alla contribuzione ma estende la parte relativa alle scuole alle elementari (e cambia anche il metodo di distribuzione. Cioè, sulla delibera di Giunta si dice una cosa, nelle dichiarazioni alla stampa un’altra – quindi non attraverso un apposito distributore ma consegnando gli assorbenti a un operatore scolastico, un’insegnante o a chi per lei cui le ragazze devono rivolgersi in caso di necessità – e quindi vai a sapere, anche perché in Consiglio a precisa domanda sulle modalità non è stata data risposta).
I gruppi di opposizione protocollano una mozione che riprende quanto chiesto dal Pd. La maggioranza (che esprime la Giunta) la boccia. In tutto questo forse c’è una logica, ma è difficile da intravedere a meno che non si prenda per buona l’affermazione del consigliere di opposizione Pierluigi Leone di qualche seduta addietro, il cui senso era: «Tutto quello che viene proposto dall’opposizione viene bocciato a prescindere». E nella discussione in aula, al di là del fatto che, curiosamente, dal fronte maggioranza non interviene alcuna delle amministratrici presenti, e che nel guazzabuglio degli interventi si finisce a parlare di pannoloni per adulti incontinenti distribuiti dalla Caritas, viene sfornata anche qualche palese inesattezza, forse per mancanza di informazioni corrette, forse per provare a sminuire la portata della proposta targata Pd che, per quando tutto sommato semplice, è stata copiata e fatta propria da numerosi Comuni della zona. Torino compresa.
La prima è arrivata dal capogruppo Ezio Navilli, secondo il quale la mozione presentata a Torino è stata ritirata, forse perché superata dagli eventi (vedasi abbassamento dell’Iva su questi prodotti), e magari sarà riproposta. «In realtà – spiega Elena Apollonio, consigliere di maggioranza di Torino e prima firmataria della mozione – non è stata ritirata. Semplicemente nella seduta del Consiglio nella quale era programmata non è stata discussa perché ero assente per motivi di salute. Sarà riproposta alla prossima convocazione e confido nella sua approvata, dal momento che è stata firmata non solo dai gruppi di maggioranza, ma anche da una parte dell’opposizione». La seconda dal consigliere Claudio Coriasso, per il quale: «…la mozione presentata a Leini è il copia e incolla di quella presentata a Torino, tranne che per sette righe». «È vero l’esatto contrario – spiega ancora Apollonio – Come ho avuto modo di ribadire in diverse occasioni, e ripeterò anche in Consiglio a Torino, siamo noi ad avere copiato la proposta di Leini, decisamente valida». Due a zero, palla al centro.
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