VALPERGA – Si è parlato di emergenza cinghiali ieri, giovedì 27 ottobre alle 16, a Valperga. Una situazione quella degli ungulati che, in Canavese, è diventata ormai insostenibile. Soprattutto non è più tollerabile che a farne le spese siano sempre e solo gli agricoltori canavesani che, oltre a tutte le problematiche a cui vanno incontro giornalmente (rincari dei carburanti, sementi, concimi solo per citarne alcuni), devono aggiungere l’ingente danno economico che questi provocano all’agricoltura.
Presenti all’incontro in Comune, il Sindaco di Valperga, Walter Sandretto; il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici; il Presidente del Comitato di gestione del Comprensorio Alpino 5 “Valli Orco, Soana e Chiusella”, Guiscardo Gibellini; il Presidente Associazione Venatorie To1 e To2, Paolo Pelle; i consiglieri regionali Mauro Fava e Claudio Leone; i consiglieri metropolitani, Pasquale Mazza e Gianfranco Guerrini; il Responsabile del servizio veterinario dell’Asl To4, Giovanni Locanetto; il Rappresentante dell’Ente di gestione del Parco di Belmonte, Diego Bertotti; Sindaci e rappresentanti delle associazioni di categoria.
Se il problema esiste ed è anche molto ben evidente, quali sono state le soluzioni prospettate dalle figure intervenute ad una riunione in cui, ad un certo punto, gli animi si sono decisamente scaldati? Da una parte agricoltori disperati ed esasperati dalle soluzioni che non vengono assunte dagli organi competenti e, dall’altra, rappresentanti istituzionali e delle associazioni venatorie che “cercano” di proporre soluzioni, favorevoli a chi non si è ancora capito (o si fa finta di non capire).
Secondo il Presidente Bruno Mecca Cici è necessario l’intervento dell’esercito in quanto, per i contadini quella contro questi animali, è diventata una vera e propria guerra; secondo Claudio Leone la Regione Piemonte, che ha sempre avuto la legge nazionale più restrittiva sulla caccia, modificata poi con l’ampliamento del periodo dedicato alla caccia di selezione oltre i tre mesi previsti, sta cercando di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per la gestione di questa problematica; per Pelle è utile che la Regione intervenga con un piano faunistico adatto alle esigenze attuali; secondo Gibellini il ruolo centrale per gli abbattimenti sono i cacciatori (4 mila sono stati quelli abbattuti); Guerrini ha rimarcato il fatto che la gestione della caccia è argomento di competenza regionale mentre il compito di Città Metropolitana è quello di gestire i contenimenti con le varie Atc e che, attualmente si trova sotto organico (servirebbero infatti altri 14 dipendenti).
Abbattimenti, contenimenti, peste suina, tanti gli argomenti trattati nel pomeriggio di ieri dove, ogni rappresentante ha cercato di portare acqua al proprio mulino (uno ha anche lasciato l’incontro quando gli animi si sono scaldati). Tutto molto interessante ma, sostanzialmente, una riunione fine a sé stessa in cui non si è risolto nulla. C’è chi continua a fare i conti con i danni e chi a vedere la situazione come puro divertimento.
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