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CUORGNÈ – Riapre come Punto di primo intervento il Pronto Soccorso (FOTO E VIDEO)

CUORGNÈ – Non sarà molto, ma è un punto di partenza. Il 9 gennaio 2023 riaprirà il Pronto Soccorso di Cuorgnè come Punto di Primo Intervento. La notizia è stata annunciata oggi, giovedì 27 ottobre 2022, alla conferenza stampa che si è tenuta all’Ospedale di Cuorgnè, alla presenza dell’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, del presidente della Regione, Alberto Cirio, e del direttore generale dell’Asl To4, Stefano Scarpetta.

Verranno aperti due ambulatori per dodici ore al giorno, con medici e infermiere, per poter coprire le prime emergenze.

“Un primo passo è stato fatto – dichiarano dalla Regione Piemonte – non è molto, ma con la carenza di medici che c’è e crea una vera difficoltà, al momento non si riusciva a fare di più.” Aumentare le ore di “servizio” avrebbe creato problemi di copertura.


«Il Punto di primo intervento – spiega l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – sarà attivo dalle 8 alle 20, presidiato nelle ore notturne, dalle 20 alle 8, dal Sistema 118. Sono previsti due ambulatori di visita, un medico e due infermieri, per il trattamento delle urgenze minori e una prima stabilizzazione del paziente complesso. Quando abbiamo dovuto chiudere il Pronto Soccorso, nel 2020, sappiamo di aver chiesto un sacrificio alla popolazione, ma l’emergenza pandemica non ci ha lasciato altra scelta. Abbiamo comunque sempre lavorato per ridare alla cittadinanza questo importante servizio, nel frattempo rimasto chiuso a causa dell’impossibilità di reperire personale medico. In tutta l’Asl To4, mancano 172 medici rispetto alla dotazione organica, di questi 76 sono venuti meno dal 2019 ad oggi, e mancano 30 medici di medicina generale, nonostante le 75 procedure concorsuali attivate per il reperimento di medici e direttori di struttura».

«In piena emergenza Covid – commenta Andrea Cane, vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale e interlocutore del territorio sin dalla chiusura del servizio a fine ottobre 2020 -, l’ospedale di Cuorgnè, come altri 15 in Piemonte, venne riservato alle persone positive al coronavirus. Solo un anno dopo i numeri della pandemia ci permisero di chiudere il reparto Covid dell’ospedale di Cuorgnè e già da mercoledì 3 novembre 2021, pochi giorni dopo, il nosocomio riprese l’attività di day surgery. L’impossibilità di riaprire in tempi celeri il pronto soccorso è sempre stato esclusivamente responsabilità di una carenza di personale, di professionalità che non si inventano. Come denunciato dall’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Torino, tra il 2017 e il 2022 in Piemonte sono andati in pensione circa 900 medici di base e oggi mancano i dottori nei Comuni montani e nelle aree interne. Non solo in Piemonte, ma in Italia l’emergenza legata ai medici lascia privi di assistenza primaria almeno 1,4 milioni di cittadini. A causa di questi numeri, figli di un passato depauperamento della sanità pubblica e di una cecità nelle politiche di accesso agli studi universitari, il reclutamento dei medici ci ha costretti ad una gara assegnata ad una società di servizi sanitari. Da quel momento, in pochi giorni, sono stati attivati tutti i servizi di supporto necessaria alla riapertura, per la quale ringrazio la Direzione generale dell’Asl e anche tutti i Sindaci, gli amministratori comunali e i semplici cittadini che hanno collaborato con giudizio e comprensione senza inutili sciacallaggi politici».

“Era la notizia che aspettavamo da tempo: finalmente riapre il punto di primo intervento – commenta il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Fava – In questi mesi tutti noi, dal direttore Scarpetta insieme alla struttura dell’Asl To-4, al presidente Cirio, all’assessore Icardi, fino all’Amministrazione comunale, in particolare il sindaco Cresto e l’assessore Troglia, ci siamo impegnati per trovare una soluzione all’emergenza creatasi dopo la crisi provocata dal Covid. Un’emergenza provocata non, come qualcuno erroneamente ha sostenuto, dalla mancanza di fondi a disposizione, ma dalla carenza di personale medico che riguarda tutto il territorio nazionale.

Una situazione che non è risolta del tutto, tanto che in questa prima fase il punto di primo intervento sarà attivo solo nelle ore diurne. Ma la notizia di oggi ci fa ben sperare per un ulteriore ampliamento del servizio nei prossimi mesi. La Regione si è sempre impegnata sul fronte sanitario ed in particolare per risolvere il problema di Cuorgnè e la stessa presenza sia del presidente Cirio che dell’assessore Icardi qui oggi lo testimonia. Dal punto di vista strettamente personale sono molto soddisfatto, in primis come cittadino cuorgnatese: l’ospedale senza il servizio di primo intervento era una ferita aperta per me e come rappresentante cittadino e canavesano in Consiglio regionale sentivo ancora di più la responsabilità di dover risolvere la situazione e riattivare il servizio.

La carenza di medici non è alle spalle, tutte le strutture continuano a fare i conti con questo problema e bisogna ringraziare il personale sanitario per l’abnegazione e i sacrifici quotidiani grazie ai quali i servizi essenziali alla popolazione continuano ad essere erogati. Voglio anche ringraziare la direzione sanitaria ed in particolare la dott.ssa Fasson per aver mantenuto in pieno gli impegni presi, ampliando i servizi offerti e riaprendo le sale operatorie della struttura cuorgnatese”.

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