SAN BENIGNO – Da anni l’istituto comprensivo persegue, grazie anche ai fondi europei del progetto Erasmus, l’obiettivo di avvicinare la realtà locale alla più ampia comunità educante europea. In quest’ottica molti docenti si sono recati in vari paesi dell’Unione per acquisire nuove competenze nella lingua inglese e nelle nuove metodologie didattiche, ma soprattutto per creare rapporti di scambio con insegnanti di altre nazioni.
L’ultima esperienza, in ordine di tempo, ha coinvolto la Dirigente scolastica, Cosetta Borelli, e la maestra della scuola primaria di Lombardore, Marina Zanovello, che dal 9 al 15 ottobre hanno partecipato ad un corso a Reykjavik per conoscere il sistema scolastico islandese, visitando di persona alcune scuole della capitale e riflettendo in gruppo sulle peculiarità della loro organizzazione didattica. «Siamo arrivate in Islanda piene di curiosità e aspettative verso il sistema scolastico di una cultura così lontana dalla nostra – spiegano – Il mondo scandinavo ci sembra un mondo ideale per quanto riguarda l’istruzione anche perché la politica lo tiene in adeguata considerazione, destinando alla scuola fondi consistenti: circa 8% del Pil, il doppio dell’Italia. Al di là delle risorse significa che c’è rispetto e considerazione per la funzione che la scuola ha nella società». Una profonda diversità non solo a livello di considerazione, ma anche nel modo di concepire la scuola: «La prima impressione che abbiamo avuto – proseguono – è di grande autonomia, con alunni che si muovono all’interno della scuola usufruendo liberamente di laboratori e biblioteca. Gli ampi spazi esterni alle aule sono arredati con divani, postazioni studio, tappeti e cuscini, e vengono utilizzati sia durante gli intervalli, sia per portare avanti progetti di studio in autonomia. Tutto contribuisce a creare un’atmosfera rilassata in cui trascorrere la giornata, apprendere, socializzare e sviluppare like skills. Queste ultime sono ciò che più differenzia il sistema scolastico islandese dal nostro modello: tutti gli alunni imparano a cucinare, stirare, cucire, falegnameria e a mettere in pratica questi strumenti».
Il sistema scolastico prevede un unico ciclo dell’obbligo, dai 6 ai 16 anni, durante il quale tutto – testi, mensa, trasporti, strumenti tecnologici individuali – è gratuito. «Non solo, ma tutto il ciclo si svolge nella stessa scuola: il che facilita la crescita con l’imitazione dei più grandi – concludono – Abbiamo potuto assistere ad alcuni incontri per poter comprendere la società islandese e delineare il sistema scolastico. Il corso ha voluto focalizzarsi sulla metodologia Context4Content ovvero una presentazione dei contenuti a partire da esperienze concrete, reali, legando a queste anche gli elementi culturali, e le visite a tre istituzioni scolastiche situare in contesti urbani molto diversificati: un quartiere periferico multietnico, una zona residenziale semi centrale e un villaggio di villette unifamiliari raccolte intorno alla scuola e immerse nel verde. Il bilancio complessivo dell’esperienza è estremamente positivo: la presenza di 102 docenti di 13 nazionalità rappresenta un’occasione di confronto delle rispettive istituzioni scolastiche e di scambio di contatti per future collaborazioni. Sicuramente le suggestioni che abbiamo raccolto saranno uno stimolo per la progettazione di nuove attività e l’organizzazione della nostra scuola, con la finalità di rendere i nostri bambini sempre più cittadini europei».
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