LEINI – La propria festa sociale, i cinquant’anni dall’inaugurazione del monumento all’Alpino e della Baita Caviet, i 150 anni della fondazione del corpo. Tre ricorrenze celebrate in un’unica occasione ma in grande stile, con un fitto programma fatto di conferenze; di mostre fotografiche che hanno ripercorso la storia del gruppo ma soprattutto la giornata del 15 ottobre 1972, giorno in cui monumento e Baita erano state inaugurate, ripercorsa anche attraverso la proiezione del video girato mezzo secolo addietro; il doveroso ricordo e l’omaggio alle penne nere andate avanti (a partire da Giuseppe e Giuseppina Caviglietto per arrivare a don Troppo e a tutti coloro che hanno perso la vita nelle due guerre mondiali).
E poi, domenica, la grande festa, iniziata con la messa, proseguita con l’ammassamento in piazza Vittorio Emanuele e conclusa con il tributo al monumento e il pranzo sociale. «Cinquant’anni fa ero su questa piazza per la grande festa che si era tenuta per l’inaugurazione – ha sottolineano il capogruppo, Alessandro Gays durante la commemorazione – La piazza era piena come non si era mai vista. Basti pensare che erano state oltre 800 le persone che avevano partecipato al pranzo. Ero su questa piazza, e mai avrei pensato che un giorno sarei stato io a guidare gli alpini, come allora faceva Giuseppe Caviglietto. Grazie, quindi, a tutti coloro che ci hanno permesso la riuscita di questi appuntamenti e che oggi sono qui presenti: gli alpini, le associazioni del territorio, la madrina del gruppo, il nostro cerimoniere, l’Amministrazione e tutte le persone che ci sono state vicine».
«Grazie ai partecipanti ma soprattutto grazie agli alpini – ha proseguito il Sindaco, Renato Pittalis – Grazie per quanto hanno fatto, e faranno, a favore della collettività. Basti ricordare, ad esempio, la preziosa opera nella colletta alimentare e i servizi svolti all’hub vaccinale. E un grazie anche per il fatto di mettere a disposizione la vostra sede alle altre associazioni, che nella Baita hanno trovato uno spazio in cui svolgere le loro attività». A portare i saluti del Presidente sezionale Guido Vercellino, impegnato a Napoli per i 150 anni del corpo, il Consigliere Sergio Coriasso che ha posto l’accento sull’importanza dei campi scuola: «Ci sono quattro ragazzi che fanno parte di questo gruppo. Quattro giovanissimi che avranno il compito di portare avanti l’alpinità». E per una festa che si chiude, una è destinata ad aprirsi. Ma per viverla serviranno almeno un paio d’anni. Quando, cioè, il gruppo di Leini celebrerà i suoi primi cento anni di vita e di attività.
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