PIEMONTE – Che fine ha fatto il Dirmei? A chiederselo è Nursind, il Sindacato delle Professioni Infermieristiche in una nota inviata ai media, che pubblichiamo qui integralmente.
“Ufficialmente lo stato di emergenza è terminato il 31 marzo scorso, ma i ricoveri dei pazienti con covid, anche se con minore gravità e per covid tornano ad aumentare nei nostri ospedali.
Le aziende chiedono ed aspettano indicazioni dal Dirmei che non arrivano e nel frattempo ognuno si organizza a modo suo, chi con protocolli, altri, la maggior parte, senza, aspettando il verificarsi degli eventi.
Riteniamo che la Regione debba assumersi alcune responsabilità, almeno sulle scelte di carattere generale e se questo non succede, le aziende non possono rimanere in attesa e devono al più presto indicare protocolli e indicazioni chiare.
Bolle o non bolle, indicazioni e modalità di utilizzo delle stesse, apertura di reparti o meno, percorsi si percorsi no, parenti si, parenti no tamponi e tanto altro. Ci chiediamo come sia possibile che non arrivano indicazioni, almeno su questo.
Non possiamo non sottolineare inoltre come le scelte, anche improvvisate e non programmate ed oltretutto ad isorisorse impattano nuovamente sull’organizzazione e sui carichi di lavoro del personale a scapito dell’assistenza.
Sarà una stagione complicata resa ancora più difficile da mancate politiche di incremento del personale in aggiunta alla mancata programmazione organizzative e di scelte.
Inoltre, – conclude Nursind – è inaccettabile che alcune aziende decidano unilateralmente di non pagare l’indennità di malattie infettive in attesa di indicazioni regionali.
Non sarà certo l’azienda zero, sulle quali vengono riposte aspettative che non ci sono, a risolvere i problemi.”
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