BORGARO – È un malcostume che si ripete ad ogni elezione, un po’ ovunque, il fatto che qualcuno (avversari politici? vandali? buontemponi? stupidi?) strappino i manifesti elettorali di questa o quella forza politica. È successo anche a Borgaro, in occasione delle ultime votazioni.
Vittima, tra gli altri, il Movimento Cinque Stelle. Questa volta, però, la bravata è arrivata in Consiglio comunale grazie ad un ordine del giorno presentato da Cinzia Tortola, con il qual sostanzialmente si chiedevano due cose: da un lato la condanna e la disapprovazione per quanto accaduto, dall’altro si impegnava il Consiglio a valutare la possibilità di risalire e individuare i responsabili.
E se sulla prima parte l’espressione dell’assemblea è stata unanimemente favorevole, sulla seconda qualche distinguo, in particolar modo dal gruppo Sciandra, è arrivato. «Un fatto grave per la democrazia, che ha toccato tutti i gruppi dell’arco costituzionale – ha sottolineato il Consigliere Marco Latella – Sulla condanna del fatto siamo tutti d’accordo. Ma lascia molte perplessità il fatto che si possa risalire ai colpevoli. Se si vuole fare un esposto alle forze dell’ordine, noi ci siamo. Ma approvare questo documento così com’è non ci vede d’accordo».
Una posizione rincarata da Cristiana Sciandra: «Il fatto doveva essere denunciato il giorno stesso, o al limite quella successivo. A due settimane di distanza non avrebbe senso. Inutile intasare i tribunali con atti che sappiamo essere destinati a non avere un seguito». «Aria fritta – per dirla ancora alla Latella – Che non può essere votata». E a nulla è valso il tentativo della consigliera pentastellata Tortola di ribadire la bontà della sua posizione: «Non si tratta né di denunciare, né di intasare i tribunali. Semplicemente questo documento vuole essere un deterrente, un modo per far sapere che strappare i manifesti non è cosa che si possa prendere alla leggera. È un reato, e come tutti i reati può essere sanzionato. E sapendo di poter incappare in una qualche sanzione, magari qualcuno in futuro ci penserà due volte prima di fare una cosa simile». Una spiegazione che ha convinto quella parte di maggioranza che avrebbe preferito eliminare il passaggio sull’individuazione dei responsabili dall’Ordine del Giorno, ma non il gruppo Latella, che ha espresso voto negativo al documento.
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