VOLPIANO/SAN BENIGNO – Quella strada, la provinciale 87, è diventata una sorta di incubo per chi vive a cascine Malone, o alla Bruciata, o in località Rostagno. Perché spesso le auto che passano dimenticano di essere su una strada, scambiano il tracciato per una pista di Formula Uno e pestano sull’acceleratore creando non pochi problemi di sicurezza a chi si deve immettere sulla provinciale, la deve attraversare o la deve percorrere, per vari motivi, a piedi.
«Non è un caso che, nel corso degli anni, già sette persone abbiano perso la vita in questo tratto – spiegano i residenti – E qualche tempo fa le vittime sono state due asinelli». Poi a volte ci si è messa la fortuna a far sì che la tragedia fosse evitata: «I ragazzi che aspettano il pullman per andare a scuola, la mattina, quando è ancora buio, rischiano perché la fermata non ha alcuna protezione – proseguono – Addirittura in un caso, quando l’autobus era pieno, c’è stato il trasbordo dei passeggeri su un secondo mezzo, il tutto a bordo strada. Poteva davvero accadere di tutto».
Questo è il problema principale. A complicare tutto, il fatto che in quella zona, di Volpiano ma praticamente sul territorio di San Benigno, dove un pezzo di strada è della Provincia ma forse no, non si capisce bene chi debba intervenire e come. «Dobbiamo ringraziare la Stradale, che in diverse occasioni ha fatto presenza e controlli, giusto per venire incontro alle nostre esigenze di sicurezza – dicono ancora – Ma certo servono provvedimenti urgenti, per evitare che, prima o poi, capiti di nuovo qualcosa di grave». Provvedimenti che, per esempio, potrebbero tradursi in maggiori controlli sulla velocità delle auto in transito. O magari con l’installazione di un semaforo, in grado di immortalare e sanzionare chi non rispetta il codice della strada. O anche con un marciapiede per i pedoni: «Perché, a seconda della parte da cui si arriva, per raggiungere la fermata bisogna cambiare lato più volte per avere un minimo di sicurezza – confermano – Abbiamo anche avviato una raccolta firme, alla quale ha aderito la quasi totalità dei residenti della zona. Ci auguriamo, questa volta, di essere ascoltati, e che davvero si possa fare qualcosa per le persone che vivono in questo angolo di territorio».
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