mercoledì 9 Ottobre 2024

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POLITICA – Dopo le elezioni ecco l’iter per arrivare al nuovo governo

Passi e tempi che ci separano dal nuovo esecutivo

POLITICA – Le elezioni politiche di ieri hanno consacrato il partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, come il primo partito italiano con il 26,02% di voti, seguito dal PD al 19,25%, da M5s al 15,06%, da Lega all’8,88% e da FI al 8,05%.

A trionfare è quindi la coalizione di centro destra, composta da FDI, Lega, FI e Noi moderati, con il 44,12% dei voti al quale è dato ora il compito di formare il nuovo esecutivo.

Ma quali sono i passi che si dovranno compiere, come dettato dalla nostra Costituzione, sino alla nomina dei ministri e all’inizio di questa nuova legislatura?

La prima fase, esaurito lo spoglio, sarà quello di  assegnare tutti i collegi delle nuove camere, con la nomina di tutti i parlamentari eletti. Il che presumibilmente avverrà tra una decina di giorni; seguirà la formazione vera e propria del nuovo Parlamento e, successivamente, dei gruppi parlamentari: la data fissata per la prima seduta comune delle due camere è il 13 ottobre. In quella seduta verranno nominati i Presidenti di Camera e Senato.

Dopo tale elezione seguirà un passaggio estremamente importante, anzi fondamentale: le consultazioni. Sergio Mattarella chiamerà al Colle i Presidenti delle due camere e delle delegazioni politiche dei partiti rappresentati in Parlamento. Un iter che, potrebbe presumibilmente iniziare dopo il 20 di ottobre, e che andrà avanti per due o tre giorni.

Al termine della prima valutazione il nostro Presidente della Repubblica darà l’incarico al nuovo Presidente del Consiglio di formare il nuovo esecutivo. Il Premier incaricato, sciolte le riserve, presenterà a Mattarella la lista dei suoi ministri; in seguito i ministri ed il Presidente del Consiglio giureranno davanti al Presidente della Repubblica.

Rispetto al nome del nuovo Capo del governo, la valutazione spetta a Mattarella. In base ai risultati il centro destra sicuramente dispone di una maggioranza in entrambe le camere e, in base agli accordi pre-elettorali, i partiti sosterranno il leader del partito con più voti, in questo caso Giorgia Meloni.

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