venerdì 6 Dicembre 2024

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Intervista al Professor Stefano Margaritora

È con grande piacere ed ammirazione che Intervisto un prezioso Chirurgo toracico
dell’ Ospedale Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, il Professor Stefano Margaritora, Direttore U.O.C. di Chirurgia Toracica e Professore di Chirurgia Toracica. Membro di importanti Società scientifiche, autore di pubblicazioni scientifiche. Direttore della Scuola di Specializzazione.


Domanda: Professore, Lei riesce brillantemente (perché le notizie volano) a dividersi tra la Sua attività di Docente e quella di Chirurgo toracico, spieghi pure la particolarità e delicatezza della Sua professione.
Risposta: Il torace comprende il cuore, i grossi vasi, è una chirurgia delicata, se fai un danno ad un vaso polmonare, ad esempio, il paziente muore in pochi minuti, questo la dice lunga sulla delicatezza di questo settore.


Domanda: Quali sono gli interventi maggiormente da voi affrontati?
Risposta: Il cancro ai polmoni investe l’85% dei casi con l’asportazione di una parte del polmone.


Domanda: Ci conferma che il fumo è il maggiore responsabile del cancro ai polmoni?
Risposta: Nella maggioranza dei casi, ovviamente si. Ma oggi si scoprono tumori molto aggressivi su giovani non fumatori ed ancora si deve capire se c’è una mutazione genetica o altro.


Domanda: La prevenzione al tumore, aiuta?
Risposta: La prevenzione è politica, non ti puoi palpare come si fa nel caso del tumore al seno ove i programmi di screening hanno la loro efficacia mentre nessuno può toccare i polmoni per sentire calcificazioni sospette. Effettuare una tac ad un bacino di utenza di 10000 persone (ad esempio) rappresenta una spesa sanitaria (pubblica) piuttosto importante che non viene fatta.
La tac ai polmoni serve per individuare tumori iniziali guaribili e non, scoprirli quando sono molto piccoli è il massimo.



Domanda: Professor Margaritora, come si scopre un tumore ai polmoni?
Risposta: Un tumore in stato avanzato lo si scopre quando si hanno dei sintomi.
Mentre nel caso di cancro ai polmoni più piccolo di due centimetri ci si salva ma, la scoperta è casuale. Con un cancro piccolo ai polmoni, nemmeno si sospetta nulla. Magari facendo un accertamento radiologico per un’ altra patologia, si scopre un tumore ai polmoni molto piccolo.


Domanda: Una caratteristica che la contraddistingue?
Risposta: La serietà che porta ad operare bene e non pensare al profitto ma alla guarigione del paziente. Cerco, anzi, cerchiamo, io e la mia equipe di dare assistenza a 360%, prima e dopo e sono orgoglioso di questo, le dico che non è da tutti nel pubblico. Noi abbiamo cercato e seguito persone anche nel periodo Covid.


Domanda: So che ci sarà qualche novità per essere più vicini ai pazienti.
Risposta: Si, ci sarà una App di nuova generazione di cui saranno dotati i pazienti che, con degli orologi, trasmetteranno loro a noi i dati per mantenere un contatto.


Domanda: Il fatto che lei sia molto richiesto, le fa piacere, immagino.
Risposta: Certo che fa piacere ed è anche indubbiamente faticoso ma è un riconoscimento del proprio operato. Poi, il fatto di essere cercati si riflette positivamente anche nell’ attività privata, è indubbio.

Domanda: Insegnare ed operare, ci dica qualcosa di queste due diverse esperienze.
Risposta: Insegnare è molto stimolante, resti aggiornato. I ragazzi, li considero un pochino come dei figli. È bello insegnare. L’intervento chirurgico è stressante, ti senti di avere quella persona in mano, hai la sua vita nelle mani, ti senti gratificato quando riesci a salvare le persone.


Domanda: Professore, non è per insistere ma vorrei sapere più nel dettaglio i diversi tipi di tumori che affrontate.
Risposta: I tumori ai polmoni, come ho già detto, i tumori dell’esofago, i tumori del mediastino, dello sterno, delle costole. Ci occupiamo anche di iperidrosi ovvero di quella patologia che comporta una sudorazione eccessiva delle mani e ascelle, in questi casi, le operazioni che facciamo, vanno ad incidere su quei nervetti che fanno sudare.


Domanda: La sua professione (Chirurgica) la porta ad occuparsi di due filoni distinti, ce li illustri brevemente.
Risposta: Esiste il filone oncologico. E il filone delle urgenze.
Le urgenze possono essere le ferite da arma da fuoco, gli esofagi che si perforano, ecc.

Intervista al Professor Stefano Margaritora