Con grande piacere, incontro nuovamente Sabrina Alfonsi, già da me intervistata quando era Presidente del primo Municipio della Capitale, rivederla nelle vesti di Assessora, come a lei piace essere chiamata, è stata una bella occasione per fare chiarezza su quanto sta facendo ed intende fare per Roma visto che ricordavo il suo entusiasmo da Presidente del Municipio che ora è persino aumentato.
Domanda: Assessora, le Tue deleghe all’ Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, sono casuali oppure no?
Risposta: Volevo fortemente la delega all’ Agricoltura e all’Ambiente e mi è stata data anche quella sui Rifiuti.
Domanda: Prima di entrare nel vivo del Tuo ruolo, una piccola valutazione dell’esperienza al Primo Municipio?
Risposta: Per me, è stata un’ esperienza importante, ho conosciuto una miriade di problematiche di Roma in un Municipio di tutto rispetto. L’esperienza precedente mi aiuta ad orientarmi meglio.
Domanda: Chiuso l’argomento primo Municipio, risulta che Tu sei la candidata più votata del Pd e la seconda più votata in assoluto.
Risposta: Ebbene si, questo risultato mi riempie di orgoglio, vuol dire che mi hanno apprezzato anche per l’ esperienza maturata in Municipio. Mi piace presentarmi per quello che ho fatto, mentre generalmente chi si candida, si presenta per quello che farà.
Mi piace il “patto di comunità “che ha rappresentato il metodo di governo da me usato per nove anni al Municipio.
Domanda: Le cose già avviate dal Comune, con il Vostro arrivo?
Risposta: Lo scorso 9 aprile c’ è stato il progetto “Roma cura Roma “. È stata una giornata scelta dal Sindaco Gualtieri, con la mia presenza ovviamente, che ha coinvolto la cittadinanza ma anche le associazioni, i comitati di quartiere e gruppi per interventi di pulizia, cura delle strade, giardini, piazze. È stata anche l’occasione per rilanciare la cultura del riuso, del riciclo oltre a rilanciare la raccolta differenziata. Un’occasione per dedicarsi e rilanciare la necessità della cura dei beni comuni. Rendere la città più pulita e bella è interesse di tutti ma è bene sensibilizzare l’opinione pubblica.
Domanda: Qualcosa a proposito delle Ville storiche?
Risposta: Roma è piena di Ville e parchi, tra le Ville storiche, abbiamo Villa Borghese. Mentre sono molto grandi Villa Pamphili e Villa Ada. Questo Assessorato ha avviato importanti investimenti per la riqualificazione di molte aree verdi. Ed importanti investimenti di riqualificazione sono in corso anche per le aree verdi delle periferie che non sono poche.
Domanda: Parliamo dell’Ambiente.
Risposta: Ecco il comunicato su quanto è stato avviato.
“Ambiente: Gualtieri inaugura primo modulo didattico di forestazione urbana
Roma, 10 giu – (Nova) – E’ stato inaugurato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in un’area verde a Via delle Vigne, il primo modulo didattico di forestazione urbana nell’ambito del progetto Forest for Rome, realizzato in collaborazione con Arsial, Agro Camera e Municipio XI. All’evento hanno partecipato anche Sabrina Alfonsi, assessora capitolina all’ambiente e rifiuti, Mario Ciarla, presidente di Arsial, David Granieri, presidente di Agro Camera e Gianluca Lanzi, presidente del Municipio XI. Obiettivo del progetto Forest for Rome e la realizzazione di interventi di forestazione diffusa su aree inutilizzate, dopo un lavoro di mappatura e di analisi dei suoli, per abbattere le emissioni di CO2 e di contrastare il fenomeno delle isole di calore e ridurre l’inquinamento acustico. La selezione delle specie arboree, arbustive ed erbacee da utilizzare nelle diverse tipologie di aree privilegia quelle autoctone e più adatte al suolo, al paesaggio e al microclima.
Tra i criteri fondamentali per i diversi modelli di impianto la capacità di fissazione del
carbonio e di filtraggio delle polveri, la riduzione del rumore, la velocità di accrescimento e la longevità, le specie sempreverdi, la compatibilità delle dimensioni delle radici in caso di prossimità di strade, la resistenza alle fitopatie e agli agenti inquinanti, la tossicità di foglie e frutti, la resistenza al vento, la capacità di adattamento a suoli degradati. Questo primo modulo dimostrativo, progettato da Arsial, e costituito da una “cella” di 20 metri per 20 ed e composto da 14 lecci, 2 carrubi, 4 tigli e 100 cespugli da sottobosco. Ogni albero in 20 anni produce 2 tonnellate di ossigeno (circa 100 kg/anno). L’intero impianto produrrà in 20 anni quindi 40 tonnellate di ossigeno. La quantità di CO2 assorbita varia tra i 10 ed i 30 kg CO2/anno, a seconda dell’età e delle dimensioni della pianta. I cespugli contribuiscono a mantenere l’umidità del terreno e a proteggere la microfauna.
La funzione didattica e di sensibilizzazione ambientale del modulo include l’installazione di un totem equipaggiato con un contatore in tempo reale che consente il monitoraggio costante della quantità di anidride carbonica fissata e di pannelli esplicativi sulle fonti inquinanti utili allo svolgimento di attività formative per le scuole.
“Vogliamo diffondere in tutta la nostra città questi piccoli boschi. L’obiettivo che ci siamo dati e importante, restituire a Roma aria più pulita, per contrastare il cambiamento climatico, per proteggere la biodiversità, per compensare le emissioni di CO2. Abbiamo una responsabilità comune e non rinviabile verso le prossime generazioni – commenta il sindaco di Roma Roberto Gualtieri – Roma, che è stata selezionata fra le 100 città europee apripista per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, e impegnata al massimo per questo. Da quando ci siamo insediati abbiamo già messo a dimora 15mila nuovi alberi e anche con le risorse del Pnrr faremo la nostra parte per la forestazione urbana”.
“Nell’orizzonte degli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati dall’Agenda Onu 2030 e di quelli dell’Unione Europea sulla neutralità climatica 2050, il potenziamento e l’ampliamento degli interventi di forestazione urbana costituisce lo strumento più efficace per contrastare i cambiamenti climatici, il fenomeno delle isole di calore cui la nostra città è soggetta, migliorare la qualità dell’aria, abbattere i livelli di rumore e favorire la rete ecologica e la biodiversità – dichiara l’assessora Sabrina Alfonsi -. Con l’obiettivo di piantare 1 milione di nuovi alberi entro la sindacatura abbiamo investito 2 milioni di euro sulla forestazione, di cui i prossimi macro interventi riguarderanno Casal Brunori, Torre Spaccata e Pietralata. A questi si aggiungeranno i progetti che abbiamo presentato alla Città Metropolitana per la partecipazione ai bandi specifici del Pnrr. Il modulo che oggi inauguriamo grazie alla progettazione di Arsial, alla collaborazione con Agro camera e alla disponibilità del presidente Lanzi che ha subito accolto l’idea mettendo a disposizione l’area, costituisce un prototipo ad alta efficienza ambientale, facilmente replicabile e adattabile a superfici di varia ampiezza – prosegue l’assessore Alfonsi. -Sosterremo la diffusione di questo progetto anche attraverso donazioni di associazioni e realtà territoriali con l’obiettivo di riqualificare aree abbandonate e inutilizzate per la creazione di boschi urbani in tutta la città”, conclude.
“Rendere Roma più sostenibile, bella e vivibile, ‘costruendo il verde’, coniugando innovazione, sostenibilità e partecipazione, è un obiettivo che Arsial condivide con Roma Capitale e con tutti
i soggetti, come Agro Camera, che collaborano alla realizzazione del Piano di forestazione diffusa della città – aggiunge il presidente di Arsial Mario Ciarla – Con l’istallazione del primo modulo didattico, si vedrà concretamente quanto gli alberi siano importanti per ridurre l’impatto di polveri sottili, calore, inquinamento acustico.
Su spinta del Programma Life, lo strumento finanziario dell’Ue per l’ambiente e l’azione per il clima, l’Agenzia ha investito proprie risorse in questo comparto nel tentativo rispondere alla sempre più pressante richiesta di alberi.
Grazie alla recente realizzazione di attività di vivaismo forestale presso le proprie aziende dimostrative, Arsial è attualmente in grado di programmare una produzione utile per
i futuri interventi. Inoltre vogliamo dare pieno supporto, in collaborazione con Roma Capitale, a programmi e progetti di formazione, anche pensati per la cittadinanza, così da ampliare ancora di più la rete pubblica del vivaismo urbano”, conclude. Per il presidente del XI Municipio “Con oggi, inizia un percorso per rendere quest’area, finora incolta e abbandonata, fruibile e a disposizione dei cittadini di Colle del Sole. Abbiamo scelto questa area per il progetto di forestazione proprio per la sua posizione strategica: vicina a 4 plessi scolastici. I ragazzi sono molto sensibili alla cura dell’ambiente e sono sicuro che apprezzeranno questo progetto che parte oggi proprio nel nostro Municipio”, conclude Lanzi. (Com)
Domanda: Cosa ci dici a proposito di Agricoltura e food Policy?
Risposta: Più esattamente, parliamo di “AGRICOLTURA, FOOD POLICY E ORTI URBANI”
Mettere al centro lo sviluppo agricolo della città e della sua area metropolitana significa anche costruire politiche sul cibo.
Bisogna puntare sulla prossimità del cibo nelle città, vista la grande concentrazione di popolazione presente e destinata da aumentare nei prossimi anni, per mettere a sistema diversi obiettivi dell’agenda 2030 oltre a connettere il tessuto urbano con quello peri-urbano e rurale riuscendo al contempo a tutelare meglio di quanto non si stia facendo oggi i punti più deboli della filiera.
Una politica sul cibo nelle metropoli è strettamente collegata al secondo obiettivo dell’agenda, quello di sconfiggere la fame.
Oltre il 65% del territorio, circa 85 mila ettari su 129 mila sono aree verdi e di queste oltre il 40% terreno agricolo.
É quindi evidente il ruolo strategico che le aziende agricole private e pubbliche, a partire da quella di Castel di Guido, possono e devono svolgere nella Capitale.
Possono per l’ampia disponibilità di terreni, devono per arrivare a una strategia alimentare urbana di qualità che tenga insieme un’agricoltura etica ed ecologica, un lavoro agricolo meno precario, giustamente retribuito e più degno di considerazione sociale, per arrivare a un consumo finale di prodotti di qualità garantendo a tutte e tutti l’accesso al cibo con una ricaduta positiva sulla salute dei cittadini. In questo l’educazione alimentare a partire dalle scuole è fondamentale rispetto al tipo di cibo che consumiamo che dovrà essere sempre più sostenibile.
Per fare questo abbiamo intenzione di promuovere un bando per l’assegnazione delle terre pubbliche a scopo agricolo.
Parlando di urban food, parliamo quindi di un sistema ricco di potenzialità sia sul versante dei produttori che dei consumatori.
Il Comune ha già adottato su iniziativa popolare e con appoggio unanime di tutto il Consiglio una delibera per attuare una propria “Food policy”, imperniata su un Ufficio di scopo e un Consiglio del Cibo che rappresenta la società civile, che dovrà essere attuata mediante un Piano del Cibo.
Roma continuerà a sostenere la partecipazione popolare rispetto agli oltre 160 orti urbani presenti in città e che coinvolgono circa 3000 persone, un unicum a livello internazionale certificato dall’essere stati riconosciuta come “Good Practice City” in Europa per i suoi straordinari orti comunitari.
Per fare questo stiamo approvando una serie di Convenzioni con le decine di realtà che in questi anni si sono organizzate in associazioni costruendo un regolamento che sappia favori lo sviluppo di questa realtà.
Vogliamo promuovere un Distretto del Cibo dell’Agro Romano che raccolga i progetti innovativi delle diverse filiere agroalimentari presenti immaginando la creazione e la promozione di una marchio “Made in Rome” con una targa da apporre agli esercizi commerciali aderenti.
Domanda: Assessora, qualcosa ancora da aggiungere in merito alla Food policy?
Risposta: Ci sono diversi tavoli di lavoro per una politica dal basso, per unire i diversi attori della filiera alimentare. Un piano che va dall’ alimentazione alla distribuzione alla lotta allo spreco fino alla conseguente riduzione dei rifiuti. La Food Policy riguarda una sfida a cui hanno preso parte una cinquantina di associazioni tutto all’ insegna della trasparenza e prevenzione di fenomeni come lo sfruttamento e il caporalato.
Domanda: Cosa ci dici a proposito dei rifiuti?
Risposta: Ecco un comunicato che illustra anche il delicato argomento dei rifiuti.
“Il tema della gestione integrata del ciclo dei rifiuti per la città di Roma è un tema di grande rilevanza per la città.
Dalla chiusura di Malagrotta, la maxi discarica in cui i rifiuti venivano gettati così come erano a costi irrisori, 10 anni sono trascorsi invano, senza che la politica avesse trovato il coraggio di individuare soluzioni alternative per la gestione dell’enorme quantitativo di rifiuti prodotto da Roma.
La città produce 1 milione e 700 mila tonnellate l’anno di rifiuti, 4650 tonnellate al giorno, di cui circa 3000 di rifiuto indifferenziato, che prima di essere inviato agli impianti di smaltimento, ossia i termovalorizzatori o le discariche, deve essere pre-trattato in impianti TMB o TM, mentre i rifiuti differenziati vengono portati negli impianti della filiera dei consorzi di recupero (organico, plastica, carta, imballaggi, vetro, legno RAEE, ecc).
Gli IMPIANTI utilizzati da AMA per la gestione dei rifiuti si trovano a Roma, in altre province del Lazio, in altre Regioni e anche all’estero.
Attualmente AMA tratta oltre l’85% dei rifiuti che gestisce presso impianti di proprietà di terzi, con una spesa per il trasporto e il conferimento agli impianti che supera i 200 milioni l’anno.
L’incendio di Malagrotta del 15 giugno scorso, che ha provocato la semi distruzione del più grande dei due impianti presenti nel sito che da solo lavora metà dei rifiuti indifferenziati di Roma ha costretto l’azienda a lasciare a terra una grande quantità di rifiuti per mancanza di impianti presso i quali conferirli.
Altro effetto collaterale particolarmente pesante per l’Azienda è stata la necessità di riconfigurare tutta la logistica della raccolta e del trasporto del rifiuto agli impianti che sono stati successivamente individuati per sostituire il TMB bruciato, che si trovano però in altre province (Aprilia, Frosinone) con conseguente dilatazione dei tempi per il trasporto e la consegna e riduzione dei giri di raccolta.
Con una serie di ordinanze, sono stati definiti gli interventi di maggiore urgenza destinati a limitare l’impatto dell’incidente di Malagrotta.
Successivamente si è provveduto, d’intesa con il Prefetto, alla riapertura della discarica di Albano che era stata chiusa per motivi amministrativi collegati alla prestazione delle garanzie finanziarie da parte del gestore per le operazioni di bonifica post mortem; sempre d’intesa con le Prefetture di Roma e Latina, si procederà a giorni all’avvio del TMB di Guidonia, a parziale copertura dei quantitativi di rifiuti precedentemente trattati a Malagrotta.
L’insieme di queste azioni dovrebbe consentire entro qualche settimana di uscire dall’emergenza e pulire la città in modo adeguato.
Si tratta comunque di soluzioni temporanee, per un sistema di gestione che in questi ultimi dieci anni trascorsi dalla chiusura della discarica di Malagrotta ha mostrato più volte di essere fragile e precario, causando più volte crisi conclamate nella situazione dei rifiuti della città, di cui quella che viviamo oggi è soltanto l’ultimo esempio.
Una precarietà che potrà essere davvero superata soltanto quando la città riuscirà a dotarsi di un sistema di impianti di proprietà pubblica per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti.
Questo è l’obiettivo che con il Sindaco Roberto Gualtieri ci siamo posti dall’inizio del mandato e al quale abbiamo lavorato senza sosta.
A fine mese il Sindaco presenterà il Piano dei Rifiuti della Capitale, che approverà in qualità di Commissario del Governo per il Giubileo 2025 con i poteri conferitigli dal Parlamento a seguito della conversione in legge del c.d. “Decreto Aiuti”. Il Piano conterrà tutte le azioni da mettere il campo per la chiusura del ciclo dei rifiuti della città in base ai principi dell’autosufficienza e della prossimità, come richiesto dalla legge, e quindi anche un piano articolato per la realizzazione dell’impiantistica necessaria per il trattamento dei rifiuti prodotti dalla città, in dettaglio:
• due biodigestori anaerobici da 100 mila tonn./anno ciascuno per il trattamento della frazione organica ;
• due impianti per la selezione e valorizzazione di carta e plastica
• 10 progetti per centri di raccolta (8 nuovi e due riqualificazioni con ampliamento) per favorire la raccolta differenziata dei materiali non conferibili nei cassonetti stradali. A regime saranno 30 gli impianti di questo tipo che andranno a coprire l’intero territorio cittadino.
• Un impianto di incenerimento dei rifiuti con recupero energetico (termovalorizzatore) per il trattamento della quota di rifiuti indifferenziati.
• Un impianto per il trattamento e il recupero di materiali dalle terre di spazzamento, prodotte dalla raccolta che avviene durante il servizio di pulizia delle strade.
Per quanto riguarda l’AMA, si tratta di un’Azienda che certamente sconta anni di gestione frammentaria, che ha disorientato e demotivato gli stessi lavoratori a causa delle difficili condizioni in cui sono costretti ad operare. Un’ Azienda che deve essere rimessa sulle gambe e potenziata con innesti di nuove risorse umane e strumentali, oltre che delle tecnologie più moderne per la raccolta dei rifiuti, per farla crescere e renderla all’altezza del compito che deve svolgere, che è fondamentale per la città.
Rinnovo delle infrastrutture per la raccolta stradale, con cassonetti ad accesso controllato; totale revisione dei sistemi di raccolta, in base alle caratteristiche urbanistiche dei territori; potenziamento dei servizi di pulizia e decoro della città; riorganizzazione azienda su base municipale. Questi i punti essenziali del nuovo contratto di servizio che sarà in vigore da gennaio 2023, che di pari passo con il piano industriale di AMA traccerà le linee per il rinnovamento dell’azienda.
E poi azioni per la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti: campagne di sensibilizzazione, protocolli con i consorzi di filiera per il potenziamento della raccolta differenziata, sviluppo dei centri di recupero e di riuso, accordi con la grande produzione per la riduzione degli imballaggi, contrasto allo spreco alimentare.
L’obiettivo finale di tutto questo insieme di azioni e iniziative è quello di generare un circuito virtuoso per diminuire la quantità complessiva dei rifiuti prodotti, aumentare la percentuale di raccolta differenziata e di riciclo per avvicinare gli standard richiesti dalla normativa europea per il 2035, ridurre al minimo i conferimenti in discarica.”
Dopo questi Comunicati che ho ritenuto doveroso riportare (taluni in forma integrale) perché l’attività del Tuo Assessorato è davvero complessa, è facile dire “Assessora
all’Ambiente, ai Rifiuti, all’Agricoltura ma poi, tu mi insegni che esistono mille problematiche e sfaccettature da sistemare in una città grande come Roma.
Risposta: Si basti pensare ai rifiuti trattati da terzi quando dovrebbero essere trattati in loco.
Ma poi, aggiungo, che la crisi di Roma è una crisi strutturale, Roma non ha impianti propri ma si basa su un sistema di smaltimento di rifiuti che inquina.
La vera novità sarà la gestione dei rifiuti smaltiti dove vengono prodotti.
Domanda: Sei sicuramente una persona solare e piena di energia e con un incarico importante, come ti descrivono?
Risposta: Come un Assessore esigente. A tanti è tornata la voglia di lavorare dopo una gestione precedente molto confusa, con due Assessori in un solo Dipartimento e con un cambio continuo di Assessori.
Qualcuno dice che sono autoritaria ma, degli uomini, si dice che sono autorevoli, noi donne se siamo determinate e passionarie, siamo invece autoritarie, è sbagliata questa idea.
Domanda: Una tua considerazione sul Sindaco Gualtieri.
Risposta: E’ una grande persona, è il Sindaco giusto in questo momento storico, e poi gode di una stima nazionale ed internazionale. Ed è sicuramente molto attento ai bisogni di tutti.
Domanda: So che avete delle iniziative a favore degli animali.
Risposta: Anche qui debbo risponderti con una campagna che abbiamo lanciato a favore degli animali, con iniziative di associazioni animaliste e sicuramente scongiurando, come purtroppo ogni anno avviene, l’abbandono de gli animali.
E si realizzerà entro il 2022 il primo ospedale pubblico gratuito per cani e gatti.
Domanda: Ci hai contagiato con il tuo entusiasmo ma vorremmo sapere anche una frase che ti rappresenta.
Risposta: A chi dice che Roma è ingovernabile, dico che non è vero. Roma è complessa e serve determinazione. Ma tutto si può fare.