CASELLE – Sarà un’estate poco serena, quella del sindaco Marsaglia e della sua maggioranza. Il 28 settembre prossimo il Tar del Piemonte, infatti, discuterà il ricorso presentato dai tre gruppi di opposizione (Insieme per Caselle Futura, Caselle per tutti, Progetto Caselle 2027) nei confronti del Comune e del presidente del Consiglio, Giovanni Isabella. «Abbiamo fatto delle precise richieste in sede di Consiglio comunale, ma le risposte non sono state arrivate o non sono state esaurienti – commenta Endrio Milano, uno dei tre firmatari, assieme a Paolo Gremo e Andrea Fontana, del ricorso – Abbiamo ritenuto che ci fossero fondati motivi per promuovere un ricorso, e ci siamo mossi in quella direzione».
Il ricorso punta all’annullamento delle ultime elezioni, dal momento che l’intero procedimento elettorale sarebbe: “…inficiato da forti e gravi irregolarità, con sospetto di infiltrazioni mafiose in quanto molte persone chiamate come testimoni nel processo San Michele sono stati attive nella campagna elettorale del candidato sindaco Marsaglia”. Gli elementi a detta dei proponenti poco chiari sono molti: irregolarità nella convocazione del primo Consiglio; incongruenze nella tenuta del protocollo; le reticenze del sindaco in Consiglio (relativamente alla domanda sulla presunta incandidabilità di Franco Zaccone); mancate risposte ai consiglieri e il mancato riscontro al consigliere Fontana circa la consegna della documentazione relativa ai confusi giorni del dopo voto (come la lettera di dimissioni del consigliere Zaccone, per esempio).
E poi altri elementi che non fanno riferimento al Consiglio ma al giorno delle elezioni: il fatto che più volte sia stato necessario l’intervento della forza pubblica durante le operazioni di voto; le sezioni trovate aperte, e senza sigilli alle finestre, prima dell’inizio dello scrutinio; la presenza ai seggi, come rappresentanti di lista per la squadra di Marsaglia, di persone da poco residenti a Caselle. Sullo sfondo la vicenda di Franco Zaccone: “…il più votato in quella tornata elettorale era incandidabile, chiamato come testimone nel processo San Michele oltre ad avere condanne contro la pubblica Amministrazione”. Di qui la richiesta di ritenere nulla ed inefficace la consultazione elettorale del 12 giugno, e quindi dichiarare nulla ed inefficace l’elezione del sindaco e dei consiglieri e, in subordine l’annullamento delle schede con preferenze a Zaccone, e relativo riconteggio di tutte le schede elettorali per definire l’esatta valutazione delle preferenze e la corretta composizione del Consiglio comunale.
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