IVREA – «Il territorio eporediese, al termine della procedura di gara indetta dall’Asl To4 per il servizio, sarà dotato anche della risonanza magnetica, che apporterà sicuri e positivi benefici in termini di abbattimento della mobilità passiva».
Aveva dichiarato questo l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in risposta ad un’interrogazione sulla nuova risonanza magnetica per l’ospedale di Ivrea.
«A tutela delle professionalità interne all’azienda – ha poi spiegato l’assessore Icardi -, è prevista la possibilità di diminuire il numero delle prestazioni richieste a soggetti terzi a fronte dell’assunzione di nuove risorse mediche e tecniche strutturate. Ad oggi, sussistono ancora i vincoli che hanno determinato l’adozione di questo capitolato: l’impossibilità di reperire i fondi necessari per gli investimenti, in particolare per l’acquisto delle attrezzature, la difficoltà di trovare medici radiologi e tecnici di radiologia e la necessità di un aggiornamento tecnologico delle attrezzature».
Pronta e secca la risposta di Giuseppe Summa, Segretario Nursind Torino:
“Restiamo basiti da quanto dichiarato dall’Assessore Icardi in merito alla mancanza di fondi per l’acquisto della Risonanza presso il nosocomio Eporediese.
Ricordiamo ancora gli annunci fatti da esponenti del suo partito politico proprio sulla Risonanza e la PET TC. Prima degli onori infatti, bisognerebbe avere il buonsenso di assumersi anche gli oneri
Anziché reinternalizzare i servizi che sono stati esternalizzati in passato, si avanza ulteriormente verso la privatizzazione anche per Ivrea
È falso che presso il nosocomio Eporediese, manchi personale. Questo Assessore non rispetta nemmeno gli stessi documenti Deliberati dalla Regione. La reinternalizzazione dei servizi infatti, è uno dei punti che lo stesso Assessore si era impegnato a portare avanti. Auspichiamo – conclude Summa – che dia seguito all’incontro che abbiamo chiesto assieme ad altri sindacati e che anche le voci sull’intera esternalizzazione del Pronto Soccorso di Cuorgnè non siano vere, altrimenti si dica apertamente che si vuole privatizzare la sanità pubblica.”
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