mercoledì 12 Febbraio 2025
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MAPPANO – Polizia locale: un comando partito da zero

Dopo agenti “prestati” da altri Comuni, convenzioni e quant’altro, da anni è un comando a sé stante, e oggi vanta al suo attivo sei agenti, oltre al comandante

MAPPANO – C’era una volta… No, non è una favola. Non ci sono regine o cavalieri. Se proprio vogliamo dire, c’era una volta un comandante (di Polizia Municipale, Paolo Bisco) senza esercito che, nel novembre 2017, per un’ora della sua giornata lavorativa si è dedicato a Mappano (dove già era impiegato un agente, “prestato” da un Comune vicino), mettendoci sopra anche un po’ del suo tempo libero.

Da quella unica ora, e dal regolamento che aveva scritto, con tempo, pazienza e in mezzo a mille difficoltà, ha iniziato a prendere forma il comando di polizia municipale mappanese. Che, dopo agenti “prestati” da altri Comuni, convenzioni e quant’altro, da anni è un comando a sé stante, e oggi vanta al suo attivo sei agenti. Oltre allo stesso comandante, ovviamente.

«E se pensiamo che il rapporto corretto tra agenti e cittadini è di uno a mille, possiamo dire che la situazione sia rosea – spiega il comandante Bisco – Non solo. Grazie ad assunzioni e trasferimenti da altre realtà sono arrivati a Mappano anche un commissario e un ispettore, per cui non solo la situazione numerica è positiva, ma abbiamo anche costituito una catena di comando che ci permette di lavorare bene».

Un comando che, come tutto il mondo del resto, ha attraversato i giorni durissimi del lockdown: «Uscire di casa e su via Cuorgnè, normalmente molto trafficata, non vedere neppure un’auto è una situazione per certi versi alienante – aggiunge – E poi la nostra auto che passava per le strade deserte con l’altoparlante a ricordare ai cittadini le norme da seguire; i buoni per le famiglie in difficoltà consegnate nelle case prima, e quindi ritirati direttamente al comando. Gli interventi per evitare il formarsi di assembramenti fuori da negozi.

La nuova disposizione del mercato, funzionale ancora oggi, quando si è trattato di mettere in sicurezza la bancarelle. Ma bisogna anche ricordare la generosità e la solidarietà delle associazioni, dei carabinieri, dei privati cittadini… abbiamo davvero vissuto il peggio, della situazione, e il meglio, quello delle persone che si sono attivate sul territorio». Ma anche quei giorni sono, almeno si spera, definitivamente alle spalle. E gli agenti possono riprendere la loro “normale” attività.

«Un’attività fatta di molti aspetti – prosegue – Anche se il nostro obiettivo principale, confortato per altro dai risultati, è quello di far capire che l’agente non è solo quello che fa le multe, ma una parte della comunità che lavora per la sicurezza della comunità stessa. Abbiamo, per esempio, un faldone di disegni che ci regalano i ragazzi delle scuole per il lavoro che facciamo, sia nei corsi al nostro Parco Didattico, nei quali insegniamo come comportarsi correttamente nelle strade, a piedi o in bici, dando anche consigli su come ripararle in caso di emergenza, ma anche per il lavoro fuori dai cancelli, quando entrano o escono da scuola.

Quotidianamente ci spostiamo sul territorio, anche e soprattutto per parlare con i cittadini, per dare risposte alle loro domande». Il tutto in una realtà come Mappano: «Dove facciamo “l’agente di quartiere”, ma il quartiere copre tutto il paese. È una realtà di confine, attratta dalla grande città ma con le proprie radici nella campagna. Con tutti i lati positivi e negativi della città e della campagna – conclude – Con i problemi di traffico della grandi città e quelli legati alle attività rurali. Una realtà che sta cambiando velocemente, ma che è caratterizzata da un forte, fortissimo senso di identità e di appartenenza».

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