CUORGNÈ – “La nostra Amministrazione sostiene e sosterrà sempre la riattivazione del P.S. e del rilancio del nostro Presidio, siamo consapevoli della volontà e dell’esigenza della cittadinanza e procediamo seguendo un percorso istituzionale.
Di tale lavoro, costante e continuativo, i gruppi di minoranza sono stati messi al corrente nei diversi Consigli comunali in cui si è affrontato il tema della sanità pubblica. Il nostro ruolo, da amministratori locali, ci impegna infatti a tutela della salute in quanto priorità della comunità, ma allo stesso tempo ci limita poiché la sanità permane di competenza regionale. E il reperimento del personale spetta alla Direzione ASL. Per quanto ci compete, monitoriamo le procedure messe in atto da chi ha la responsabilità di riattivare un servizio in sicurezza e continuità, cerchiamo di trovare strumenti concreti di azione e studio condivisi, coinvolgendo partners universitari, scientifici, sociali, economici che possano essere utili all’interno di questa critica situazione in cui verte il nostro Presidio.
Abbiamo chiesto anche di conoscere il piano di rilancio sul presidio e i finanziamenti effettuati negli ultimi 10 anni proprio perché ad ottobre abbiamo trovato una grave situazione di decrescita, ben precedente al nostro insediamento. E a tal fine possiamo sostenere di avere attivato la massima attenzione ad ogni livello: tecnico, dirigenziale e politico. Oggi è il momento di attivare la rete ed utilizzarla per trovare intelligenti ed innovative soluzioni: il problema del personale non è sorto ieri e non si chiuderà a breve.
Rispetto all’iniziativa promossa, la petizione è uno strumento democratico che rispettiamo. Da sempre e in prima persona, abbiamo sostenuto tale posizione che non riguarda solo il P.S. ma il rilancio dell’intero Presidio Ospedaliero. Nel rispetto di tutti i cittadini e della necessità di tale servizio, ci esponiamo e continueremo a farlo, portando avanti le azioni che ci competono a livello di amministratore locale, anche assumendo posizioni difficili e critiche” ha dichiarato l’Assessore alla promozione della salute e sanità, Elisa Troglia – che continua – “A fine maggio, in qualità di Amministrazione, avevamo inviato una richiesta formale scritta di chiarimenti sul ritardo di attivazione del P.S. di Cuorgnè al Presidente Cirio, all’Assessore Icardi e alla Direzione Generale ASL TO4 la cui risposta metteva in evidenza la situazione critica della sanità pubblica, a livello regionale e nazionale, includendo anche la situazione del nostro P.S.
Come amministrazione comunale, dopo aver visionato la risposta dell’Assessore Icardi, ci siamo prontamente attivati per ricevere chiarimenti sulle intenzioni dell’attuale Giunta Regionale e della Direzione Generale nei confronti del Presidio di Cuorgnè, in particolare ricordando la situazione di notevole ritardo nella riapertura del P.S. e i numerosi disagi causati al territorio, anche in previsione dei mesi estivi che vedranno un afflusso maggiore di persone nelle nostre valli. La risposta ricevuta dalla Direzione Generale metteva in evidenza “una carenza di ortopedici tale da non garantire l’attività della sala gessi, requisito necessario in un PS. Per fronteggiare la carenza è in essere un concorso per assumere medici ortopedici e, a ulteriore tutela, è in fase di pubblicazione un bando di gara per acquisire il necessario servizio di sala gessi. Ad integrazione di quanto detto, la Direzione generale ha poi sottolineato come, in moltissime altre aziende, ad oggi anche i tre DEA aziendali utilizzano servizi esterni per garantire la continuità: “è quindi evidente come una eventuale mancanza del servizio appaltato si tradurrebbe in una immediata interruzione di pubblico servizio date le carenze sopra evidenziate”.
“Il foglio che serve al Presidente della Regione, all’Assessore alla Sanità e alla Direzione Generale ASL TO4, per riaprire il Pronto Soccorso di Cuorgnè esiste: è una laurea in medicina.
E se non avessimo fatto Ministero, Regione, Asl To4, Assessorati, Comune ed Enti locali afferenti, ogni tentativo per trovare tutte le risposte e le risorse per avere nuovamente attivo il nostro pronto soccorso sarei io a firmare, ma non una petizione, ma le dimissioni dalla carica della sanità che ricopro”. È questa la risposta del Vicepresidente della Commissione sanità della Regione Andrea Cane.
“Non posso aggiungere molto a quanto spiegato da Elisa Troglia, Assessore alla sanità del Comune di Cuorgnè – continua il canavesano della Lega Andrea Cane – oppure su larga scala alle parole dette dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, intervenendo a un convegno dell’Università di Sassari il 23 maggio scorso che riferiva che i problemi delle strutture ospedaliere e del personale sono l’eredità di una errata programmazione, fortemente vincolata dai bilanci”.
“Posso proseguire con Anaao, sindacato dei medici dirigenti – incalza Andrea Cane – che rispetto alla carenza dei medici, entro il 2024, prevede 40mila specialisti in meno nel SSN oppure a Marzio Bartoloni su Il Sole 24 ore del 14 maggio 2022 denunciava che in Italia mancano 20 mila camici bianchi”.
“Con la raccolta firme, il Gruppo Consigliare Cuorgnè C’è, chiede l’immediata apertura h24 del Pronto Soccorso – conclude il Vicepresidente della Commissione sanità – posizione legittima se non si trattasse di pura utopia e, non per volere nostro, ma per una mancanza oggettiva di risorse. Un po’ come quando Aladino chiedeva al genio di diventare un principe. Il sottoscritto, la Direzione Generale dell’Asl TO4 e l’Assessore Icardi siamo ben consapevoli dell’esigenza e garantisco che continueremo a lavorare senza tregua, con il supporto degli enti locali, per raggiungere l’obiettivo della riapertura. Purtroppo però per il PS di Cuorgnè non serve una firma ma una laurea in medicina. Se qualcuno ha una fucina di medici specializzati cui accedere ce la indichi. Diversamente è l’ennesimo fumo gettato negli occhi ai cittadini che certamente hanno compreso una emergenza nazionale che attualmente non ha alcuna petizione come soluzione”.
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