CANAVESE – L’allarme siccità in Canavese torna in tutta la sua drammaticità nel confronto di ieri con sindaci, amministratori comunali ed agricoltori, riuniti nella sede del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso, incontro organizzato da Franco Alberto, Consigliere del CdA e segretario Lega Sezione di Caluso, e da Fabio Cordera, Presidente commissione Agricoltura Anci Piemonte e Segretario della Lega Sezione di Ivrea.
“Le immagini della diga di Ceresole – commenta il responsabile degli Enti locali della Lega Salvini Piemonte Andrea Cane – sono ancora negli occhi non solo di noi Canavesani ma di tutto il Paese, riprese televisive passate anche nei Tg nazionali che sono diventate simbolo di uno degli anni più siccitosi della storia recente. Sentire i produttori del nettare canavesano per eccellenza, l’Erbaluce, raccontare i risvolti di questa grave emergenza mi porta a sostenere ancora con maggiore convinzione, l’opzione della realizzazione di un bacino imbrifero montano in Valle Soana, dove risiedo, che sarebbe al servizio anche degli agricoltori canavesani: aggiungo che mia grande soddisfazione è stata l’aver rilevato il consenso completo al progetto della diga a Ingria di tutti i presenti, compresi Lodovico Actis Perinetto (Presidente del Consorzio del canale di Caluso) e Vittorio Viora (Presidente regionale e Vicepresidente nazionale dell’Anbi- Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue)”.
“Se ne parla poco – conclude il leghista Andrea Cane – di questi bacini. Imbrifero indica una zona che raccoglie le acque piovane che alimentano un fiume: lo scorso anno è stato avviato dall’Unione Montana Valli Orco e Soana un percorso per valutare la possibilità di realizzare una diga per usare l’acqua del torrente Soana e dei suoi affluenti, cogliendo le opportunità esistenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili, non ultime quelle date dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, in particolare la nuova normativa per la costituzione di comunità energetiche con ben 2 miliardi e 200 milioni di euro destinati anche alle strutture collettive di autoproduzione. Un’opportunità unica per il territorio, che diverrebbe così fornitore a costo zero dell’ormai sempre più prezioso ‘oro blu’, un progetto che mi piace definire come estremamente utile ad unire socialmente ed economicamente il nostro Canavese, anche in risposta a chi invece nelle ultime settimane sta provando a dividerlo con sterili rivendicazioni campanilistiche”.
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